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Calano i divorzi, le donne si sposano per allegria e tollerano le corna

Simonetta Sciandivasci

Le mogli perdonano gli adulteri ma non la noia (e il cibo bio)

Roma. Da quando il tradimento è diventato una parte del matrimonio? Se l’è chiesto il Telegraph, strabuzzando gli occhi davanti ai risultati delle ultime ricerche sulle abitudini coniugali degli inglesi, condotte dall’Office for National Statistics, dalle quali viene fuori che i divorzi sono in calo (certo, lo sono anche i matrimoni, ma il punto è che quelli contratti reggono più di prima) e che le donne li richiedono sempre meno, quasi mai per adulterio.

 

Va che una signora la pensa più o meno così: se mi tradisci ti perdono, amore mio, non fa niente, lo capisco, sopportarmi non è facile, dopotutto anche io qualche scappatella me la sono concessa, per allegria, in allegria, quale allegria, niente di più, e infatti eccomi qui, perché la sola cosa che conta è che tu non sia un ubriacone spendaccione manesco depresso. Noi che siamo cresciuti a pane, Vittorio De Sica e cristianesimo indulgente, non siamo stupiti: che le corna siano implicite in molti matrimoni, li sorreggano o addirittura li riaccendano, lo sappiamo da sempre e abbiamo rubrichiste del cuore che, quando lo dimentichiamo, ce lo ricordano, con o senza ferocia, a seconda della necessità.

 

Non ci stupisce neppure che le donne chiudano un occhio sulle storielle extra moenia dei mariti (quella è storia non solo antica, ma pure universale). Tuttavia, persino agli occhi di noialtri peccatori mediterranei salta il fatto che le donne, come evidenzia il Telegraph, trovino assai più tolleranti le corna che le botte (prima era esattamente il contrario, senza contare che il #metoo ci ha raccontato che le ragazze sono incapaci di reagire alle violenze domestiche, spesso anche solo di riconoscerle e ammettere di esserne vittime).

 

Ci salta agli occhi che nel ’93 gli uomini che chiedevano di andare dall’avvocato erano il 28 per cento e le donne il 72 per cento, mentre nel 2017 i mariti con intenti divorzisti sono stati il 39 per cento e le mogli il 62 per cento. Sarà che le donne sono più pratiche, più risparmiatrici, più credenti (il Papa ha detto giovedì che bisogna stare alla larga dagli avvocati che approfittano delle coppie in crisi – evidentemente non sa che i divorzisti ormai si trovano su groupon e che gli amori che finiscono arricchiscono soprattutto gli psicoterapeuti).

 

“L’infedeltà non sta più nella mia zona rossa”, hanno detto le sue amiche all’articolista del Telegraph, anche lei allegramente meravigliata da questa morbidezza femminile che sa di antico e, invece, allestisce uno scenario futuribile molto concreto. Quando le mogli tolleravano i mariti adulteri, negli anni Cinquanta (e decenni successivi), lo facevano perché non avevano alternative: ora è molto diverso. Ora, il mondo e la sua varietà le signore ce l’hanno in tasca e questo ha esponenzialmente aumentato la loro flessibilità. Non c’è tempo, né voglia di drammatizzare.

 

Per gli uomini, invece, va all’opposto. Scrive il Telegraph che mal sopportano gli eccessi femminili e che, esattamente com’era decenni fa, il tradimento li ferisce in modo irreparabile: non lo lavano col sangue, come la Mariannina Terranova di “Divorzio all’Italiana”, ma trovano che sia ragione sufficiente per mandare all’aria casa e famiglia. I maschi si scandalizzano, le donne ci ridono su: il cambiamento epocale, per certi versi drammatico, per certi altri irresistibile, è questo qui.

 

T’ho sposato per allegria, oggi, lo dicono le mogli, non i mariti. E guai a levar loro quell’allegria.

 

Ingrid Aleman, trent’anni al fianco di Bob Sinclar, uno dei deejay più famosi al mondo, lo ha scaricato perché s’annoiava (e come darle torto: il Sinclar, quando non suona in giro, va a letto presto, non beve, non fuma, mangia biologico – verdure bollite! –, fa palestra, va a correre e le uniche volte che si denuda è per dare testimonianza, su Instagram, del perfetto stato dei suoi addominali). Lui continua a dire ai giornalisti d’esser distrutto. Lei, invece, dileguossi.

 

Secondo il Censis, le donne italiane hanno ancora poco potere decisionale in casa: scelgono le marche degli elettrodomestici e poco altro. Chissà se possiamo azzardare l’ipotesi che lo facciano non per sottomissione al padre padrone ma perché hanno molto altro, molto di più, molto di meglio su cui dire la propria, specie fuori dalle mura domestiche, magari tra le braccia di un caldo amante. Uno che non mangia verdure bollite e non fa palestra.

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