Il raddoppio del debito sovrano

Maurizio Sgroi

Nell'Ocse si va verso i 50 trilioni di dollari 

Ciò che non si può dire, perché accademicamente scorretto – e già m’immagino legioni di professori col ditino alzato – è che il raddoppio del debito pubblico dei paesi Ocse non ha prodotto miracolose moltiplicazioni economiche oltre a quella dei debiti stessi. Chi volesse confrontare i tassi di crescita del pil dell’area in un periodo analogo, troverebbe tassi risicati fra l’1,5 e il 3% l’anno nel periodo successivo al terribile 2009. Il debito degli stati invece, dopo aver cumulato prestiti netti dal mercato per 23 trilioni nel decennio, dovendo nutrire probabili depressioni della domanda e sicuri fallimenti bancari, è ormai più che raddoppiato. Era 22,5 trilioni nel 2007, è arrivato a 45,2 trilioni l’anno scorso, e quest’anno l’Ocse prevede una crescita ulteriore fino a 47,3 trilioni. Arrivato a 50 trilioni forse a qualcuno verrà in mente di sbirciare l’andamento della pressione fiscale.

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