La Grande Trasformazione dei media

Maurizio Sgroi

Negli Usa è in corso una rivoluzione nel settore, con i colossi del web alla finestra

Provare a capire che sarà di quel piccolo mondo antico di giornali, radio, televisioni, con i suoi riti e le sue insopportabili manie, una volta che la Grande Trasformazione iniziata negli Usa sarà portata a compimento è esercizio arduo anche per i previsori più spericolati. E' difficile far congetture che non siano distopiche: i media, ormai strutture complesse con le radici in forma di cavi sottomarini che fioriscono sul nostro smartphone, grazie al quale ci trasformano in user onnivori e saccenti. Stomaci parlanti. Media noi stessi alla fine, sempre da soli pure se con milioni di follower. Ma poiché nessuno conosce il futuro, per adesso possiamo solo osservare Netflix, che ha creato dal nulla un mercato gigantesco usando le tecnologie di streaming, mentre At&T prova a conquistare Time Warner e la Disney che compra la 21 Century Fox. I distributori di dati provano a integrare i creatori di contenuti per realizzare il veicolo perfetto per l’intrattenimento digitale, il grande business del XXI secolo. Sullo sfondo s’intravedono i giganti del web. La capitalizzazione di uno solo di loro è superiore a quella di tutti i soggetti tradizionali messi insieme e già questo basta a valutarne il peso specifico in questo particolarissimo ecosistema. Facebook, Apple, Google e gli altri nascono già integrati. Sono nativi digitali. Stanno in cima alla catena alimentare. Nessuno conosce il futuro. Ma si può coltivare qualche sospetto.

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