La sciabola dell'Augias
Il dragone della vecchia guardia di Rep. scende in campo contro le scuole paritarie. Divertissement (per noi)
-
Abbiamo l'occasione di ripensare finalmente il sistema scolastico italiano
-
La scuola che sarà
-
Aiutare le scuole. Tutte
-
Il governo fa un primo passo per aiutare le scuole paritarie
-
All'Alitalia il doppio di risorse rispetto alla scuola. Qualcosa non va
-
I nazionalisti come Ricucci. La vera domanda sui prestiti a Fca
-
Così chi attacca le scuole paritarie dileggia la Costituzione
-
Abolire i voti a scuola è una totale follia
-
Spiagge piene, aule vuote. Il discutibile settembre italiano
-
Meglio dell'Augias
Nella cinica attesa che la nuova direzione di Largo Fochetti completi le procedure di distanziamento sociale nei confronti della vecchia guardia napoleonica di Rep., c’è ancora il tempo di divertirsi come ai bei tempi eroici leggendo la severa articolessa di un Dragone della riserva, Corrado Augias, che ieri si spencolava dalla prima pagina, con la sciabola, per un ultimo e un po’ rugginoso hurrah!, “Prima la scuola pubblica”. Non sta nel tema in sé, ovvio, il motivo del divertimento. Veterano quasi quanto Augias, ed essendosi troppo a lungo occupato della faccenda, lo scrivente se n’è un poco annoiato. E’ invece nelle argomentazioni meravigliosamente retrò di Augias che si trova la consolazione di un prurito antico. A partire da quella che dovrebbe essere la sostanza, i quattrini, ché dice l’autore che le scuole paritarie chiedono l’aiuto finanziario dello stato per non essere travolte dal flagello del Covid. Mentre “le scuole pubbliche sono giustamente semi-gratuite”. Eh già, infatti le paga Pantalone. Il dubbio, che sorgerebbe anche a un ragioniere di prima nota, che le scuole pubbliche (ma sarebbe meglio dire gestite dallo stato) siano pagate dalle tasse dei cittadini, compresi quelli child free, neppure lo sfiora. E nemmeno il sospetto che la loro gestione sia anzi più costosa di quanto lo sia quelle della paritarie. Passaggio godibilissimo è quello sulla libertà d’insegnamento. Dacché Augias si picca di essere poco meno, o poco più, di uno storico delle religioni.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE
- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"