(Foto Ansa)

Cattivi scienziati

Le bufale di Walach sui vaccini

Enrico Bucci

Ha vinto il premio come miglior pseudoscienziato dell’anno. Ora pubblica studi contro l'efficacia delle campagne vaccinali

"There’s a new kid in town”, cantavano gli Eagles nel 1976. La novità per gli entusiasti No vax, stavolta, viene da un recentissimo articolo pubblicato da una rivista del gruppo Mdpi (Publisher of Open Access Journals), traducibile dall’inglese così: “La sicurezza delle vaccinazioni contro Covid-19 – dobbiamo ripensarne le politiche”. E cosa consente agli autori di questa pubblicazione una così sicura affermazione? Alla base, un calcolo abbastanza semplice da poter essere riferito qui (non è l’unico, ma è certamente il punto principale del lavoro). Questo calcolo si fonda su due numeri: quello degli individui che c’è bisogno di vaccinare per prevenire una morte da Covid-19, ricavato da un grosso studio clinico israeliano, e quello delle morti riportate a seguito dei vaccini, ricavato dal sito che raccoglie tutti gli eventi avversi post vaccino in Olanda.

 

Paragonando i due numeri ottenuti a partire dalle fonti citate, siccome risulta che il dato dei vaccini necessario a prevenire una morte di Covid-19 in Israele è associato a un numero uguale o superiore di morti a seguito della vaccinazione in Olanda, sembrerebbe evidente che la bilancia penda a favore del rifiuto della vaccinazione. Si tratta, in realtà, di un ulteriore caso di pubblicazione spazzatura, che ha portato una pseudoscienza del livello più basso a finire pubblicata su una rivista di modesta caratura, ma che si suppone comunque dotata di “peer review”. Senza nemmeno andare nei dettagli (perché le sciocchezze scritte nel lavoro sono molte), basta una semplicissima considerazione a smontare la principale conclusione del lavoro: lo studio israeliano, da cui si prende il dato per misurare il numero di morti prevenute, è durato solo sei settimane. Quindi si paragonano i morti evitati dal vaccino in sei settimane, con i morti seguiti alla vaccinazione in Olanda dall’inizio della campagna vaccinale a oggi. Già questo basterebbe. Se non fosse che, in aggiunta, non è possibile paragonare le due grandezze, perché il numero di morti prevenuti da un vaccino in un certo periodo di tempo dipende dalla circolazione del virus in quel periodo di tempo, e dunque cambia molto a seconda della fase epidemica e del paese considerato.

 

Del resto, per vedere l’effetto del vaccino basta comparare nello stesso periodo di tempo e nello stesso luogo i morti percentuali tra soggetti infetti di pari caratteristiche, vaccinati e non vaccinati, durante una fase epidemica, come abbiamo fatto qualche giorno fa su queste pagine; questa operazione è in genere sufficiente a spazzare via le stupidaggini No vax, anche se qualche volta a quanto pare si fanno strada nelle pubblicazioni scientifiche. A fronte di queste e altre importantissime, ma più complesse, questioni di merito e di metodo, questo articolo dovrebbe finire presto nel cestino delle ritrattazioni; non a caso, tre degli editor della stessa rivista che lo hanno pubblicato si sono dimessi per protesta, vale a dire la prof. Katie Ewer di Oxford, il prof. Florian Krammer della Icahn School of Medicine presso la Mount Sinai University e, soprattutto, l’editor in chief, la professoressa Diane Harper dell’Università del Michigan.

 

Ma chi è l’autore principale dell’articolo che ha portato alle dimissioni di questi tre editor? Si tratta a quanto pare del prof. Harald Walach, famoso per aver vinto nel 2012 il premio “Das Goldene Brett vorm Kopf”, letteralmente “la lavagna d’oro sulla fronte”, istituito in Austria in riconoscimento della peggior pseudoscienza dell’anno, vinto dal nostro per le sue ricerche sugli esoterici specchi di Kozyrev. Per chi non lo sapesse, si tratta di spirali riflettenti, in genere di alluminio o di altri materiali, che gli esoteristi, soprattutto russi, asseriscono essere in grado di “focalizzare” ogni sorta di radiazione, anche emessa da organismi biologici, di aprire “canali spazio temporali” o di consentire la telepatia. Walach è un attivo propugnatore delle terapie complementari, tanto da essere coinvolto nel gruppo finanziato dall’industria omeopatica che organizzò un’azione sistematica per infangare il nome del prof. Edzard Ernst, un famoso oppositore di ogni sciocchezza pseudomedica. Non è nemmeno la prima volta che Walach, dal noto credo antivax, prova a screditare i vaccini; per esempio, ha attaccato quelli per l’influenza, con una falsa correlazione fra vaccinazione antinfluenzale e morti per Covid-19; e da molto tempo cerca di ristabilire il legame tra vaccini e autismo, usando argomenti superati. Come sempre, ci vorrà tempo e sforzi per arrivare – se ci si riuscirà – a una ritrattazione; la cosa importante è ricordare che una pubblicazione è l’inizio di un processo di valutazione, e la valutazione in questo caso è una sola: trattasi di spazzatura antivaccinista.

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