Manifestazione anti-Ogm (foto gcolson via Flickr)

Congiura contro Monsanto

Redazione

Scientificamente rimossi gli studi a favore della multinazionale degli Ogm

La Monsanto è sul mercato da un secolo e da un ventennio è al centro di leggende nere, accusata di cospirare contro il bene dell’umanità. Sicuramente, grazie alle sementi geneticamente modificate, la multinazionale chimica americana, controllata dalla tedesca Bayer, ha fatto di più per lo sviluppo dell’agricoltura e per la riduzione della malnutrizione di quanto abbiano fatto i suoi detrattori. Ma ora ha deciso di difendersi da quel che pare un boicottaggio scientifico organizzato nei suoi confronti.

 

Il magazine online Politico.eu ha analizzato centinaia di documenti precedentemente non divulgati da un caso giudiziario di alto profilo a San Francisco e ha condotto interviste con numerosi esperti scientifici per raccontare la battaglia intensa tra Monsanto e gli scienziati dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc). Nel 2015 i ricercatori avevano affermato che il glifosato, principio attivo contenuto nel Roundup, l’erbicida più usato da agricoltori e giardinieri e suo prodotto di punta, era “probabilmente cancerogeno” per gli esseri umani – di fatto condizionandone la possibilità di essere diffuso sul mercato europeo. Presto l’Unione europea deciderà se riesaminare la licenza del prodotto per altri dieci anni e Monsanto teme di perdere un rilevante mercato.

 

La cancelliera tedesca Angela Merkel si era espressa a favore dell’azienda, in mani tedesche dal 2016. I risultati dell’Iarc sono stati successivamente respinti da due organismi europei – l’Agenzia europea per le sostanze chimiche e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare. Ma Politico ha rivelato che nel formulare il suo parere – poi diventato dominante nella narrazione mediatica – la Iarc non aveva tenuto conto, pur avendolo ottenuto, dello studio dell’Istituto federale di valutazione dei rischi della Germania che concludeva che il glifosato non era cancerogeno. La seconda omissione è che uno studio, sponsorizzato da Monsanto, di uno scienziato tedesco giungeva alla stessa conclusione sulla base di dati tumorali provenienti da quattordici studi sui ratti, ma l’Iarc pur avendolo ricevuto un mese prima della valutazione non l’avrebbe girato al suo relatore. La Reuters ha inoltre appena rivelato che l’Agenzia aveva soppresso i dati di una ricerca dell’Agricultural Health Study – quella più completa finora sull’esposizione umana agli antiparassitari – che non aveva trovato alcuna correlazione tra glifosato e cancro. In attesa di nuovi sviluppi, sembra che la congiura non ordita di Monsanto, ma contro. O quantomeno c’è un pregiudizio.

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