Il vaccino (S-IPV) contro la poliomielite (foto laPresse)

Scienza vs ciarlatani

Non esistono due campane da ascoltare, come non esistono due campane cui dare retta sul fatto che la terra è tonda. Oggi chi sostiene che 2+2=5, invece di finire dietro la lavagna, può essere considerato un coraggioso pensatore indipendente.

Pubblichiamo alcuni stralci di “Il vaccino non è un’opinione”, da poco uscito per Mondadori (159 pp., 16,50 euro). L’autore, Roberto Burioni, di cui in questa pagina pubblichiamo un intervento scritto in esclusiva per il Foglio, è medico e professore ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

 


 

 

Avete appena acquistato questo libro, fatto per cui io e l’editore vi siamo sinceramente grati. L’avete pagato una certa cifra, che legittimamente potete considerare eccessiva oppure ragionevole. Avete sicuramente osservato la copertina, che può esservi piaciuta o no. State leggendo quello che scrivo ed è nel vostro pieno diritto amare o detestare il modo in cui lo faccio. Queste sono opinioni e sono tutte legittime. Però questo volume ha 168 pagine e pesa 240 grammi (naturalmente questo valore può essere un po’ diverso, superiore o inferiore, a seconda della carta su cui la vostra copia è stata stampata). Dopo averlo letto potrete liberamente affermare che è scritto male o che è scritto bene; che è noioso oppure che è divertente, ma non potrete dire che pesa 2400 grammi o che ne pesa 18. Perché il peso è un fatto e non è un’opinione.

 

Se una bilancia dice che questo libro pesa 240 grammi, anche se il 99 per cento della popolazione mondiale fosse convinto che pesa due chili, tutti avrebbero torto, non potendo essere i fatti approvati a maggioranza, come le opinioni. Si può ovviamente discutere che la bilancia sia tarata bene o si può sostenere che sia malfunzionante. Quando parliamo dell’aspetto della copertina ogni opinione ha la sua dignità; ma se mettiamo in dubbio la funzionalità delle bilance, la mia opinione d’ignorante non vale quanto quella di un ingegnere che per mestiere progetta strumenti di misurazione. Questo, d’altra parte, è scontato nella vita di ogni giorno: un macellaio che, dopo avere pesato un chilo di carne, dicesse a un cliente che gliene farà pagare due, perché nella sua personale esperienza ritiene che all’interno del suo negozio la forza di gravità sia diversa, andrebbe molto presto in rovina, in quanto nessuno comprerebbe più nulla da lui.

 

Con i vaccini ci troviamo nell’identica situazione. La bilancia, in questo caso il metodo scientifico, ci dice che sono sicuri e affidabili e che proteggono i bambini e l’intera società da pericolosissime malattie. Però se vi collegate a Internet trovate un gran numero di medici e personaggi vari che vi dicono l’esatto contrario e che – come il macellaio che bara sul peso della carne e non crede nella forza di gravità – vi vogliono fregare. Con la differenza che mentre il macellaio disonesto minaccia solo il vostro portafoglio, i praticoni che affollano la rete sostenendo di non credere ai vaccini non solo mettono in pericolo il vostro conto corrente, ma anche la salute vostra, dei vostri figli e dei figli degli altri.

 

Purtroppo Internet è un luogo dove fatti e opinioni si mescolano e si confondono, dove tutte le voci – autorevoli o no – sono sullo stesso piano, dove non esiste alcun filtro, dove se si parla della prevenzione degli incendi troverete insieme e indistinti il pompiere e il piromane; dove incontrerete a dibattere su cosa possa provocare l’autismo un ricercatore che studia il tema con sacrificio da una vita e una playmate stagionata che afferma di essersi laureata all’università di Google e di avere capito l’origine dell’autismo del figlio grazie all’“istinto di mamma”. D’altra parte, oltre a innumerevoli siti secondo i quali i vaccini causano l’autismo o fanno diventare gay (per esempio, www.mednat.org/sesso/omosex.htm), troviamo luoghi telematici che ci dimostrano che la terra è piatta (www.theflatearthsociety.org), che è cava al suo interno (www.ourhollowearth.com), che i Beatles non sono mai esistiti (www.thebeatlesneverexisted.com) e addirittura che l’aeroporto di Denver è la sede del diavolo in persona.

 

Insomma, nel mondo reale chi sostiene che due più due fa cinque viene messo dietro la lavagna con il berretto da somaro, mentre su Internet può essere facilmente considerato un coraggioso pensatore indipendente determinato a lottare contro la lobby delle calcolatrici, che per interessi inconfessabili e terribili vuole far credere a tutti noi che il risultato dell’addizione sia invece quattro.

 

Certo, ci sarebbe da ridere di fronte a tutto questo. Purtroppo però quando queste bugie diventano pericolose, non possiamo più ridere. Se mai ci fosse qualcuno che, ritenendo la terra piatta, trovasse dei piloti disposti a condurre un aereo in base a questa convinzione, voi capite che non ci sarebbe più da scherzare, perché sarebbero a rischio non solo i passeggeri e i piloti “terrapiattisti”, ma pure quelli degli altri aeroplani e anche noi che – sebbene consapevoli della rotondità della terra – potremmo vederci piombare sulla testa uno di quei velivoli.

 

Capisco che bisognerebbe scrivere un libro che spieghi che la terra è tonda, che i Beatles sono esistiti e che l’aeroporto di Denver non è la sede del demonio.

 

Tuttavia in queste pagine mi limiterò a spiegarvi che i vaccini sono sicuri ed efficaci e che a non vaccinarsi (e a non vaccinare i figli) si corrono rischi molto gravi. Ve lo farò capire con i fatti, inoppugnabili, supportati da decenni di ricerca scientifica condivisa e accettata dalla comunità medica mondiale, smascherando le mille bugie che vi raccontano personaggi ignoranti o in malafede (o entrambe le cose insieme). Bugie che, se credute, mettono a rischio i vostri figli e l’intera società nella quale viviamo. Così, nel malaugurato caso in cui queste menzogne vi abbiano impaurito o impressionato, spero di riuscire a tranquillizzarvi e a condurvi verso scelte basate su fatti veri e indiscutibili.

 

Perché, per l’appunto, il vaccino non è un’opinione. (…)

 

Immaginate per un attimo d’incontrarmi a cena e che io inizi a raccontarvi d’essere un campione di sci, uno tra i più forti del mondo. Voi giustamente mi chiedereste a quali competizioni ho partecipato e quali gare ho vinto. Io vi rispondo che non ho mai preso parte a nessuna gara e che ovviamente non ne ho mai vinta nessuna. A quel punto mi domandate il motivo della singolare decisione e io vi spiego che non m’iscrivo nemmeno alle gare, perché i cronometristi sono corrotti e, pur sapendo che il migliore sono io, non mi farebbero vincere, alterando i tempi. Stupiti del malcostume che impera sui campi di sci, insistete nel voler capire e mi chiedete allora se mi è mai capitato d’essere scelto come membro della squadra di uno sci club. La risposta è che anche gli sci club sono corrotti e non vogliono dare spazio a un atleta indipendente: per questo scio sempre da solo. “Ma come fai a dire che sei un fantastico sciatore?” sbottereste, un po’ seccati, e io vi racconterei che misuro da solo i tempi che faccio scendendo dalla collinetta dietro casa. “Potete trovarli sulla mia pagina Internet, li tengo sempre aggiornati”. Sono certo che a questo punto anche chi tra voi fosse meglio disposto nei miei confronti mi considererebbe un millantatore e altrettanto sicuramente non mi affiderebbe i figli per guidarli in una lunga escursione sciistica su piste difficili e pericolose.

 

Ebbene, questo è ciò che facciamo quando seguiamo i consigli dei medici antivaccinisti. Ognuno di questi signori dice d’essere un grande scienziato e un insigne immunologo; tutto autocertificato, naturalmente, come i tempi delle mie eccezionali prestazioni sugli sci, perché non ha mai messo a confronto le sue idee e teorie con quelle di altri medici. Si limita a pubblicarle sul proprio sito Internet e a diffonderle nei convegni a pagamento, dove non ci sono altri esperti, ma solo genitori impauriti e ingannati. Se andate a controllare le pubblicazioni di queste persone, al massimo v’imbattete in libri autopubblicati oppure in articoli usciti su giornali di nessuna importanza.

 

Alcuni, che si ritengono geni incompresi e maltrattati dalla vita, sostengono addirittura d’avere trovato nei vaccini uranio radioattivo, tritolo e bombe a mano. Ma tutto questo è avvenuto nel loro laboratorio autogestito, autofinanziato e autocontrollato ed è stato pubblicato esclusivamente nei loro siti Internet e mai condiviso con la comunità scientifica, rendendo i loro esperimenti tanto affidabili e tanto rilevanti quanto quelli che Pietro, mio nipote dodicenne, conduce in camera sua con la scatola del Piccolo Chimico che gli ho regalato per Natale. Siccome dimostrare che i vaccini sono contaminati sarebbe una scoperta da premio Nobel, visto che tutto il mondo ritiene i vaccini sicuri e li utilizza in piena tranquillità, siamo praticamente davanti a un tennista che gioca da solo contro il muro e dice di essere più bravo di Roger Federer. Quando gli chiedete perché non va agli Internazionali d’Italia, vi risponde che, se lo facesse, gli altri giocatori gli carpirebbero i colpi segreti. Così continua a giocare contro il muro, con qualche spettatore che lo guarda e applaude. Diventa difficile capire chi sia più scemo, se il tennista davanti al muro, convinto d’essere un campione, o gli spettatori che continuano a fare il tifo per lui senza accorgersi dell’inganno.

 

Per essere più espliciti, questi signori propagano teorie opposte a quelle che sono ritenute giuste e assodate da tutta la comunità medico-scientifica mondiale. In altre parole, si ritengono dei geni che sono riusciti con la loro intelligenza in quello che sfugge a tutti gli scienziati. Affermano di avere dimostrato che oltre alla luna c’è un nuovo satellite che gira intorno al nostro pianeta; però non si confrontano con altri astronomi per controllare se la loro scoperta rivoluzionaria è vera e allora rimane il dubbio che forse si siano scordati di pulire una macchia sulla lente del telescopio, e chi se ne intende avverte subito che questa eventualità è la più probabile, perché da certi loro discorsi si capisce benissimo che non sanno neanche pulire una lente.
Se ci pensate, è facile far credere d’essere capaci di suonare il sassofono a chi non lo sa suonare per nulla; molto più difficile ingannare un musicista, che dopo tre parole si rende subito conto di avere davanti un millantatore. Impossibile farla franca con un direttore d’orchestra nel momento in cui ci si siede tra gli strumentisti: le stecche si sentono subito e l’impostore viene smascherato. Vi siete chiesti perché tutti i medici antivaccinisti lavorano sempre da soli e non li trovate mai a insegnare in università serie, a curare in ospedali con una reputazione o a fare ricerca in istituzioni con una tradizione? Perché le loro balle verrebbero scoperte immediatamente, e i colleghi li caccerebbero via!

 

Allora fate attenzione a chi affidate i vostri bimbi per la gita sugli sci. A pensarci bene, non è difficile distinguere un bravo sciatore da un cialtrone. Lo sciatore capace ha fatto delle gare (magari non le ha vinte, ma ha partecipato), la sua perizia è stata riconosciuta da altri sciatori che lo hanno sfidato in qualche competizione, spesso lavora in una scuola di sci con altri maestri, che tengono al buon nome della loro scuola, riconoscono immediatamente il cialtrone e lo sbattono subito fuori se si accorgono di averne uno come collega.

 

Il cialtrone scia sempre da solo o s’intrattiene al rifugio con persone che non sanno sciare e che magari si fanno imbambolare dalle sue parole. Attenti: tenetelo lontano dai vostri figli. Le piste di sci sono pericolose e il mondo – con i suoi virus e i suoi batteri – lo è molto di più. Pensateci bene e non fatevi ingannare quando si tratta di capire chi sa sciare davvero, perché nessun altro, tranne voi, difenderà i vostri figli dal pericolo che certi somari rappresentano. (…)

 

Arrivati al termine di questo libro, penso che sia utile ricapitolare sette punti, che – vi ricordo ancora – sono fatti e non opinioni.

 

1. I vaccini sono sicuri. E’ un fatto. Non hanno sostanzialmente effetti collaterali di rilievo. Quindi vaccinate in assoluta tranquillità. Le conseguenze gravi derivanti dalla vaccinazione sono rarissime (meno di un caso su un milione di vaccinati, e spesso si risolvono solo con uno spavento), immensamente più rare di quelle dovute alle infezioni che vengono evitate vaccinando i bambini. Chi vi dice il contrario o è ignorante o è in malafede o è entrambe le cose insieme, essendo in questo caso specifico consentito il cumulo delle cariche. Non ascoltatelo, perché vi sta dicendo una bugia. Se è un medico o un qualunque operatore sanitario, fuggite a gambe levate.

 

2. I vaccini sono efficaci. E’ un fatto. Le malattie dalle quali proteggono sono molto pericolose, anche se pensate che non lo siano (tipicamente con la frase: “Io l’ho presa e non mi è successo niente”). Inoltre, nessuna di queste malattie è scomparsa, anche se non la vedete più. Se non vaccinate i vostri figli, li esponete a un rischio grave e ingiustificato.

 

3. I vaccini sono utili. E’ un fatto. Sui vaccini non esistono due campane da ascoltare, come non esistono due campane cui dare retta sul fatto che la terra è tonda o che la benzina è infiammabile. Esiste l’intera comunità scientifica mondiale che – insieme a tutte le associazioni che si battono per migliorare la qualità della vita nei paesi in via di sviluppo – afferma l’utilità dei vaccini; poi c’è una schiera piccolissima, ma rumorosa, di persone senza alcuna autorevolezza scientifica, che per motivi che spesso corrispondono al loro interesse personale sostengono il contrario.

 

4. I vaccini rinforzano il sistema immunitario. E’ un fatto. Non solo non lo indeboliscono, ma addirittura lo rendono più efficiente e capace di contrastare le minacce, stimolandolo nel modo più naturale possibile. I vostri bimbi hanno delle difese che possono essere accresciute in tutta sicurezza dai vaccini somministrati nei modi e nei tempi prescritti. Ritardare le vaccinazioni serve solo a lasciare i vostri figli più a lungo senza protezione, ed è un guaio, perché quello è il momento in cui sono maggiormente vulnerabili. I vaccini sono raramente controindicati: il vostro pediatra sa se il vaccino si può fare o se è meglio rimandare, perciò seguite le sue indicazioni. Se invece afferma di essere genericamente contrario ai vaccini, cambiate subito pediatra.

 

5. I vaccini rendono la nostra comunità più forte. E’ un fatto. Se tutti sono vaccinati, i virus e i batteri non riescono a circolare. Anche chi non si è ancora vaccinato, chi non si è potuto vaccinare perché malato, chi ha perso l’immunità a causa di una patologia o di una terapia resterà al sicuro. Vaccinare i propri figli è dunque anche un atto di amore e di responsabilità verso gli altri.

 

6. I vaccini non causano l’autismo o altre gravi malattie. E’ un fatto. Le sentenze con le quali alcuni giudici hanno accordato indennizzi dopo vaccinazioni, in mancanza di un nesso causale scientificamente provato tra il danno e il vaccino, non dimostrano nulla contro i vaccini. Pongono al contrario un interrogativo sul funzionamento della giustizia.

 

7. I vaccini non sono un complotto delle multinazionali del farmaco. E’ un fatto. Le case farmaceutiche guadagnano molto più dalle malattie che dai vaccini. Per questo, se non vaccinate i vostri figli, le multinazionali farmaceutiche avranno per voi una sincera gratitudine.

 

Insomma, i vaccini sono strumenti fondamentali per proteggere in tutta sicurezza i bimbi vostri e degli altri da malattie molto pericolose. Se tutti i bambini in tutto il mondo venissero vaccinati, potremmo far scomparire dalla faccia della terra diversi virus e potremmo davvero smettere di vaccinarci per sempre contro di loro, come abbiamo fatto con il vaiolo. E’ un fatto.

 

Concludendo, io immagino che dopo la lettura di questo libro abbiate cambiato opinione sui vaccini e – vaccinando i vostri figli – abbiate deciso di fare la vostra parte per rendere il mondo un posto migliore, nel quale le sofferenze e le morti causate dalle malattie avranno meno spazio di prima.

 

Questo non è un fatto e neppure un’opinione. E’ solo la mia speranza.

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