Il Pluto-complotto no!
Questo nuovo pianeta che esisterebbe nel Sistema solare, questo “grande perturbatore” grande dieci volte la terra, tutto ghiacciato perché è stato cacciato lontano dal Sole da quei dispettosi di Giove e Nettuno, questo “Nono pianeta” lento e nascosto è il frutto di un complotto. Di un complotto ai danni del solito, piccolo, bruttino, gelido Plutone, bistrattato, denigrato, quasi ucciso, poi riabilitato sull’onda di un senso di colpa collettivo che va e viene, ma soprattutto va. Il “pianeta nano” che tanto abbiamo amato. Caro Maurizio, il “Nono pianeta” è un bullo, è grandissimo quindi è già pianeta – “il più pianeta dei pianeti”, contano solo le dimensioni lassù, dicono i due astronomi che hanno segnalato la sua esistenza sull’Astronomical Journal – anche se nessuno l’ha mai nemmeno intravisto: è il frutto di un’osservazione, di un calcolo che ha messo insieme i movimenti di tutti i pianeti nani scoperti finora e – pare – subiscono perturbazioni strane, come se una forza li attirasse: quella appunto del “grande perturbatore”. Per dirlo chiaro: questo “Nono pianeta” forse non esiste, ma ha già oscurato Plutone.
Cara Paola, anch’io ho letto con stupore e dolore l’Astronomical Journal. Mi indigna – come tutti quelli che amano Pluto e la Giustizia – che nell’èra del rimpicciolimento strategico obamiano ancora siamo qui a fare a chi ce l'ha più grande, il pianeta. Poi però, cara amica delle stelle, sono stato assalito dalla realtà. Devo fare il mio coming out. Il bullismo astronomico non è male, non è Il Male. Oggi è l’epoca di decidere, di comandare, di non farsi schiacciare dal populismo astronomico dell’uno-vale-uno planetario. Non funziona così la democrazia cosmica, è ora di svoltare. Alla fine Pluto è un ente inutile, un Landini delle orbite, un senatore a vita. Va sostituito con qualcosa di adatto, un pianeta grande come un grande partito. Pensaci, Paola: il “Nono pianeta” non è bullo, è renziano. Arrendiamoci alla nuova Orbita magica, battezziamolo Pianeta Leopoldo.
[**Video_box_2**]Sì, Maurizio, si potrebbe celebrare la scoperta con entusiasmo, come quando si guardano il cielo e le stelle, ma qui c’è poco da stare contenti. Perché a ordire l’orrenda trama contro il nostro “nano” è il solito Michael Brown (te lo ricordi?), che ha dedicato la vita a rovinare quella di Plutone. Lo dice lui, che su Twitter si chiama @plutokiller, che ha scritto un libro sull’omicidio, “How I killed Pluto”, ed è il responsabile del tormento dei plutoniani, perché è stato lui a introdurre la dimensione come categoria per classificare i pianeti. E’ Brown l’inventore dei pianeti nani, è per lui che il Gran consiglio degli astronomi decise di declassare Plutone, è lui l’assassino. Il “Nono pianeta”, la sua ultima scoperta, e potrebbe semplicemente essere un caos galattico, è solo la scusa di un padre per farsi perdonare da una figlia. Perché la piccola, saggia erede Brown non ha mai perdonato suo padre per aver ucciso Plutone, e gli ha detto: lo farò soltanto quando scoprirai un altro pianeta. Ed eccolo qui, l’ultimo arrivato. Non ha un nome, non ha una foto, non ha di certo il cuore sulla superficie che ha Plutone, ma è già un enorme bullo.
Cara Paola, e chi sarà mai ’sto Brown? Il padre della Boschi?