le ultime misure

Green pass e quarantena servono ancora? Ecco come funziona negli altri paesi

Ruggiero Montenegro

L'Inghilterra annuncia la fine dell'isolamento per i positivi, la Francia pensa di eliminare il certificato vaccinale come nel nord Europa. E il leghista Garavaglia dice: "Seguire l’esempio francese"

C'è chi cancella le quarantene e annuncia il "ritorno alla normalità", come Boris Johnson, e chi rinuncia alla mascherine anche al chiuso come succede a New York. Oppure, ancora, chi mette un freno ai tamponi come nel nord Europa. Ci si muove in ordine sparso, a seconda della latitutide e dei bollettini, ma l'orizzonte è comune: allentare progressivamente le restrizioni. E così mentre l'Italia si appresta a far cadere l'obbligo di mascherina all'aperto, da domani, in concomitanza con la riapertura delle discoteche (con super green pass, mascherine e capienza al 50 per cento al chiuso), altri paesi si spingono oltre, provando a sperimentare nuove forme di convivenza con il virus, a normalizzare la pandemia. 

 

Ancora una volta è l'Inghilterra a fare da apripista. Considerato il "trend incoraggiante", il premier Johnson è deciso a stringere i tempi, anticipando la tabella di marcia prevista: "Se continuerà come ci aspettiamo, prevedo che saremo in grado di togliere le ultime restrizioni, compreso l'obbligo di autoisolamento in caso di positività, con un mese di anticipo", ha detto ieri durante un question time in Parlamento. La scadenza era prevista per il 24 marzo ma, complici le difficoltà politiche del primo ministro alle prese con il "party gate", il nuovo obiettivo è anticipare a fine febbraio. Il 21 di questo mese inoltre, il leader dei conservatori presenterà un nuovo piano di "convivenza con il virus", ultima fase di un percorso che ha visto Londra già dalle scorse settimane rinunciare a parecchie misure: oggi le mascherine sono obbligatorie sui mezzi pubblici e poco più, la logica del green pass non ha mai fatto breccia così come l'obbligo vaccinale non è mai stato preso troppo in considerazione a Downing Street. 

 

A New York "i casi diminuiscono e gli ospedali hanno tregua" e allora la governatrice Kathy Ochul ha annunciato in conferenza stampa la fine dell'obbligo di mascherina anche al chiuso, mentre i commercianti non dovranno più richiedere ai clienti la prova della vaccinazione. I dispositivi di sicurezza resteranno invece nelle scuole "almeno fino a marzo", ma il sentiero è tracciato. E anche altri stati, tra cui New Jersey e California potrebbero presto fare allo stesso modo.

 

Ma la de-regulaton pandemica non riguarda solo il mondo anglofono. Pure in Francia, il primo paese a introdurre l'idea della certificazione verde, si pensa a come riorganizzarsi. "Ci sono proiezioni che possono farci sperare che entro la fine di marzo o l'inizio di aprile la situazione sarà sufficientemente tranquilla da permetterci di revocare il pass vaccinale", sono state le parole pronunciate da Gabriel Attal, portavoce del governo di Emmanuel Macron, che ha anche detto che settimana prossima potrebbero riaprire le sale da ballo insieme allo stop alle ultime misure per il consumo ai bar.

Proprio come in Svezia, che ha ormai abbandonato ogni restrizione oraria per ristoranti e club, così come le mascherine sui mezzi pubblici, inaugurando inoltre una nuova politica sui tamponi: niente più test su larga scala, ma solo per persone fragili e operatori sanitari. Una linea simile a quella della Danimarca dove già da inizio febbraio mascherine e green pass sono stati archiviati. Anche qui la decisione è quella di ridurre drasticamente il numero dei tamponi: il governo, che garantiva 500mila tamponi gratuiti al giorno, ne pagherà solo 200mila per poi abbandonare del tutto i test gratuiti dal mese prossimo. Si va in questa direzione pure nell'est Europa, con paesi che hanno già rinunciato al pass vaccinale come la Repubblica ceca e la Lituania, e altri come Polonia che puntano a fare lo stesso nelle prossime settimane.

 

La stessa idea si fa largo anche tra alcuni esponenti del governo italiano. Almeno stando a quanto dichiarato dal ministro leghista Massimo Garavaglia: "Bisogna seguire l’esempio della Francia, la situazione sta tornando sotto controllo", ha detto in un'intervista al Messaggero, aggiungendo che"a breve potremo togliere le restrizioni che ostacolano la ripartenza del settore dell’accoglienza. La scorsa estate, con la campagna vaccinale ancora agli inizi, non c’è stato bisogno di nessun green pass, dunque non vedo perché a giugno dovremmo ancora avere operativo il certificato verde". 

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