La cura dei capelli comincia dalla tavola

Malnutrizione e cibo spazzatura possono contribuire al loro indebolimento e alla caduta

I capelli non sono solo un’appendice del nostro corpo. In alcuni casi la malnutrizione o un abuso del cosiddetto cibo spazzatura possono contribuire al loro indebolimento e alla conseguente caduta. E anche se ad ogni cambio di stagione si torna a parlare degli hairlook che faranno tendenza, è necessario ricordarsi che il benessere dei capelli non è solo un fatto di estetica. È importate seguire una beauty routine quotidiana, ma non basta. L’alimentazione gioca un ruolo che è bene rendere noto.

  

“Sia per la pelle sia per i capelli la salute passa attraverso i cibi che mettiamo nel piatto – spiega il dottor Angelo Labrozzi, farmacista, collaboratore con l’Università di Chieti ed esperto nello studio della caduta dei capelli – esistono tre alimenti che mantengono in salute i nostri capelli: il salmone, importante fonte di Omega 3, favorisce il benessere del capello e della cute evitando che si disidrati, è ricco di vitamine del gruppo B, in particolare la biotina, che aiuta la ricrescita del capello, e contiene una buona dose di ferro, ingrediente che contribuisce al meccanismo che porta ossigeno ai nostri capelli e ai nostri tessuti; altro alimento da privilegiare sono le uova, consumandole una o due volte a settimana, possono nutrire i capelli e la cute, poiché contengono ferro e molte vitamine del gruppo B; il terzo alimento è la frutta, sia secca che fresca, in questo caso meglio se di stagione, come arance e kiwi, ricchi di vitamina C che rallenta l’invecchiamento del bulbo e la caduta dei capelli”.

 

Sotto adeguata sorveglianza medica, un aiuto può venire dall’uso di integratori alimentari, che contribuiscono a mantenere in salute il cuoio  capelluto, compensano lo squilibrio di sostanze nutritive che altera il ciclo di crescita, supportano l’assorbimento di antiossidanti in grado di contrastare lo stress ossidativo e i radicali liberi che possono danneggiare i capelli. 

 

“Attualmente in commercio sono presenti diversi integratori validi – afferma il dottor Labrozzi, ideatore del Metodo di Nardo – però per la mia esperienza molte volte sono sufficienti solo una parte di queste sostanze. Immaginiamo la capsula, al cui interno ci sono tutte le sostanze benefiche, come se fosse un carrello. Ne esistono di varie grandezze, in uno troppo piccolo non entra tutto ciò che serve, con uno troppo grande hai difficoltà a passare tra le corsie, quindi a livello di capienza, l’ideale è il carrello medio. La stessa cosa vale per la capsula, se troppo grande, diventa difficile da ingerire. Ora immaginiamo di poter decidere cosa inserire nel carrello, però, siamo vincolati dalla grandezza del carrello scelto. Pensiamo alle sostanze degli integratori come a dei palloni da calcio. Nel carrello possiamo metterne tre. Possiamo anche aumentare il numero dei palloni, però andrà diminuita la loro dimensione. Per farlo i palloni vanno trasformati in palline da tennis. Ma la quantità di ogni ingrediente cambia tra il pallone e la pallina. Questo per spiegare cosa accade quando in una sola capsula sono presenti tutte le sostanze, il dosaggio di ciascuna si abbassa e non permette di raggiungere il quantitativo necessario per avere l’effetto desiderato. Ciò nonostante, a causa di pubblicità ingannevoli, molte persone pensano che un integratore con più componenti sia più completo e quindi migliore. Invece è solo meno concentrato, quindi meno efficace”.

 

E’ opportuno individuare fattori alla base delle fragilità dei capelli, della loro caduta. Sicuramente come accennato giocano un ruolo fattori quali stress, alterazioni ormonali o del metabolismo, una errata alimentazione oppure lo sviluppo eccessivo di radicali liberi, che possano effettivamente influenzare negativamente la crescita del capello, portando inevitabilmente alla sua perdita. Ma ogni caso è a sé e come tale va considerato. “Partendo da tale presupposto, il metodo Di Nardo, ottenuto da studi, esperimenti ed evidenze scientifiche, prima di qualsiasi intervento prevede l’analisi della struttura e delle diverse fasi di crescita del capello così come delle sue abitudini quotidiane, al fine di capire le cause del deterioramento del cuoio capelluto e quindi provare a porvi rimedio con un integratore naturale specifico, senza ricorrere a interventi chirurgici invasivi e medicinali”, spiega il dottor Labrozzi.

  

Dell’importanza dei capelli ci ha parlato anche la storia e la mitologia, che possiamo emblematicamente ricordare. Celebre è la figura di Sansone che perdendo i suoi capelli, tagliati a tradimento da Dalila, viene privato della sua forza di semidio. I capelli hanno un potere evocativo ed allegorico, sono simbolo di fertilità, virilità, sensualità. In alcuni popoli del passato, come gli antichi Greci, erano sinonimo di nobiltà, tant’è che agli schiavi e alle adultere veniva imposta la rasatura. I capelli possono incidere sulla nostra autostima, condizionando in maniera significativa il modo di relazionarci con noi stessi e con il prossimo. Infatti, un problema di caduta o un diradamento possono generare sofferenza e senso di disagio, con conseguenze su quel fronte psicologico di cui questo momento storico ha evidenziato la delicatezza a livello personale. Anche la semiotica ci spiega che attraverso un nuovo look, taglio o colore, in molti casi si esprime il desiderio di cambiamento, di rottura con il passato, ed il passaggio da una nuova fase della vita. 
Esiste addirittura un fenomeno chiamato breakup haircut, che fa coincidere la fine di una storia d’amore con un nuovo taglio di capelli. Insomma, un altro buon motivo per curare la nostra alimentazione. 

 

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