Editoriali

Cara Confindustria, Green pass sì o no?

Redazione

Non solo la politica, anche il mondo imprenditoriale tragga spunto da Macron

Sull’obbligo annunciato da Emmanuel Macron di green pass, o di tampone o di guarigione dal Covid, per entrare in luoghi e mezzi pubblici, la Federalberghi si è espressa subito definendolo “sacrosanto”, mentre la federazione pubblici esercizi della Confcommercio teme penalizzazioni per i ristoranti. A favore il governatore della Liguria Giovanni Toti, regione (anche) turistica confinante con la Francia, evitando di strizzare l’occhio ai No vax transalpini. Idem quello della Campania, Vincenzo De Luca, mentre il lombardo Attilio Fontana prima dice sì poi Matteo Salvini, in concorrenza con Giorgia Meloni, gli impone la marcia indietro.

 

Ma se i politici guardano ai consensi, la voce degli imprenditori è più libera, e così è stato nei mesi della pandemia: sempre incalzando il governo sul recupero economico, ma anche su sostegni e cassa integrazione; l’attenzione obbligata all’Europa e ai paesi partner sì, ma concorrenti. Dunque è lecito chiedere ora alla Confindustria e al suo presidente, Carlo Bonomi, da che parte sta: poiché Macron segna una svolta. Dà un senso al green pass sul quale l’Europa ha investito, ma che è finora rimasto un oggetto misterioso. Ha il coraggio a un anno dalle presidenziali di prendere per le corna i No vax, numerosi in Francia ma molti dei quali fasulli o opportunisti, vista la corsa alle vaccinazioni. Soprattutto pone elettori, politica, economia ed Europa di fronte al bivio: se dal Covid e dalle sue conseguenze si esce vaccinandosi, allora vaccinatevi per convinzione o per forza. L’alternativa in Italia è tornare alle chiusure e alle zone colorate e zebrate, ai codici Ateco, al labirinto di norme temporanee del quale il mondo produttivo ha giustamente reclamato la fine. La Francia è appunto partner e concorrente, è il primo paese turistico del mondo; mentre per le mete estive competono con noi anche Spagna (ko per la variante Delta), e Grecia e Austria entrambe sulla linea francese. Dunque anche per il mondo imprenditoriale, non viziato da ideologie e invenzioni letterarie, è il momento del coraggio. Green pass sì o no?

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