Che cosa ci insegna la notizia del virus trovato dai Nas su bus e treni

Sui 756 tamponi di superficie fatti su mezzi di trasporto e stazioni sono stati rilevati 32 casi di positività per la presenza di materiale genetico del coronavirus. Parla il prof La Vecchia

Enrico Cicchetti

Il rischio di venire contagiati da virus presenti sulle superfici, dice il professore di Statistica medica ed Epidemiologia alla Statale di Milano, è "trascurabile". Il ricambio d'aria e i numeri reali dei positivi, più alti di quello che sappiamo

Che cosa ci può insegnare la notizia del virus trovato dai Nas su bus e treni? I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità, impegnati in una serie di controlli anti-Covid, hanno eseguito 756 tamponi di superficie su mezzi di trasporto e stazioni. Hanno controllato obliteratrici, maniglie e barre di sostegno per i passeggeri, pulsanti di richiesta di fermata e sedute. Tra i tamponi raccolti, hanno rilevato 32 casi di positività per la presenza di materiale genetico riconducibile a Saras-Cov-2, il virus responsabile della malattia Covid-19. Su autobus, metropolitane e treni del trasporto pubblico di Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto, gli esperti dell'Arma hanno rilevato "la presenza di materiale genetico del virus", che "seppur non indice di effettiva capacità di virulenza o vitalità dello stesso, rileva con certezza il transito ed il contatto di individui infetti a bordo del mezzo, determinando la permanenza di una traccia virale". 

 

"Il problema non è tanto il virus sulle superfici", dice al Foglio il professore Carlo La Vecchia, ordinario di Statistica medica ed Epidemiologia alla Statale di Milano, "quanto il fatto che persone positive siano state a bordo dei mezzi pubblici per il tempo necessario a diffondere una quantità di droplet (goccioline espulse starnutendo e tossendo, ma anche soltanto parlando, ndr) che si è posata sui sedili e nei vagoni". Il rischio di venire contagiati da virus presenti sulle superfici, aggiunge il professore, è "trascurabile, mentre a preoccupare dovrebbe essere la possibilità di incontrare una persona positiva sui mezzi pubblici e trascorrerci vicino un tempo sufficiente a essere contagiati. Anche l'areosol che emettiamo respirando può contenere il virus ed è stato dimostrato che può trasmettersi se se non c'è ricambio d'aria sufficiente. I mezzi pubblici dovrebbero essere areati il più possibile. Quello che vediamo, però, è che spesso i finestrini di treni e autobus sono sigillati e invece è accesa l'aria condizionata". Soprattutto nella stagione calda, quando areare i mezzi diventa più semplice, è una soluzione: "In ogni caso occorre evitare sempre il ricircolo interno dell'aria", dice l'epidemiologo.

 
"Il caso dei controlli dei Nas ci insegna anche un'altra cosa: il virus è molto più diffuso delle oltre 570mila persone registrate come attualmente positive. Sappiamo che esistono asintomatici e paucisintomatici, che possono tuttavia essere contagiosi e che sfuggono facilmente ai controlli", aggiunge La Vecchia.

  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti