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Rezza: "Puntiamo a 400mila vaccinazioni al giorno". Oggi si riparte con Astrazeneca

Dopo il parere positivo dell'Ema, l'agenzia italiana del farmaco ha revocato il divieto d'uso del vaccino anglo-svedese. Magrini: "Il vaccino non è associato a un aumento complessivo del rischio trombotico e tromboembolico, né ci sono problematiche relative ai lotti". Rezza: "Abbiamo applicato il principio di precauzione"

 

"Il vaccino AstraZeneca è benefico e sicuro, i benefici superano ampiamente i rischi, senza limitazioni di età e senza sostanziali controindicazioni per l'uso. Il vaccino non è associato a un aumento complessivo del rischio trombotico e tromboembolico, né ci sono problematiche relative ai lotti". Nicola Magrini, direttore generale dell'Aifa, spiega così la scelta di ripartire con la campagna di vaccinazione utilizzando il vaccino anglo-svedese, dopo che ieri l'Ema ha confermato la sicurezza del farmaco. 

 

Dopo lo stop deciso dalla stessa Aifa lunedì, oggi alle 15 riprenderanno le somministrazioni. "Quello di lunedì è stato un provvedimento cautelativo, a guidarci è stato il principio di massima precauzione", ha spiegato Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, in conferenza stampa. "La farmacovigilanza è un valore aggiunto che deve essere letto come un fattore di tutela per chiunque si sottoponga a trattamenti farmacologici, compresa la somministrazione di vaccini", ha aggiunto poi Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e nuovo coordinatore del Cts.

 

Lo stop ha pesato sulla velocità con cui procedeva la campagna vaccinale e per questo "la revoca della sospensione del vaccino AstraZeneca per noi è un grande sollievo", ha detto Rezza. L'obiettivo è infatti quello di ripartire a velocità spedita: "Dobbiamo dare un'accelerazione forte alla campagna vaccinale. Con il Covid così presente nel Paese rinunciare alla piena espletazione della campagna sarebbe stato estremamente rischioso. Anche se ci fosse stato un nesso con i rarissimi eventi avversi, alla luce del chiaro rapporto rischi-benefici", rinunciare al vaccino "avrebbe portato un danno, ma è stato giusto perché vogliamo essere del tutto certi di quello che somministriamo". Si punta a vaccinare circa 400mila persone al giorno: "Prima del blocco del vaccino AstraZeneca eravamo arrivati a un ritmo di 200mila vaccinazioni al giorno. Ora dobbiamo almeno raddoppiare quella cifra", ha aggiunto Rezza. 

 

 

 

 

 

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