Roma Capoccia

Nel XIV Municipio assegnato un bando da 100 mila euro alle sorelle di due consiglieri dem

Gianluca De Rosa

La direttrice si accorge della parentela e ritira in autotutela l'assegnazione, ma loro non si rassegnano e le fanno scrivere dall'avvocato. Storia di un piccolo scandalo

E’ uno scandalo piccolo. Ma talmente sfacciato da far arrossire tanti nel Pd romano. Il municipio deve assegnare un bando da 100 mila euro per gestire e curare la programmazione di un nuovo centro giovani, ma a vincerlo è un’associazione di cui fanno parte le sorelle di due consiglieri di municipio di maggioranza, Alessandro Porra del Pd ed Elisa Sessa della lista civica Gualtieri. Una delle due, Giulia Sessa, è la referente del progetto. La dirigente che segue il dossier, accortasi della parentela, sceglie di ritirare tutto in autotutela: l’assegnazione violerebbe le regole. A sollevare la questione è un accesso agli atti del consigliere capitolino di FdI Stefano Erbaggi e di quello municipale Stefano Oddo. “L’associazione nella sua proposta lascia intendere pure di conoscere già l’immobile messo a disposizione che nel bando non era individuato – dice Oddo – sono esterrefatto chiederemo le dimissioni dei consiglieri”.

 

Tutto accade nel XIV municipio, tra la Balduina e Monte Mario. I fondi fanno parte del bando regionale LazioAggrega che serve proprio ai municipi per costituire nuovi centri di aggregazione giovanile recuperando spazi inutilizzati, sul modello di quanto accaduto nel I municipio con il centro Zalib. A gennaio la commissione politiche giovanili del Municipio di cui Porra è vicepresidente e Sessa semplice commissario dà agli uffici l’incarico di scrivere un avviso pubblico per l’assegnazione delle risorse. Il 7 marzo, quando scadono i termini per la presentazione dei progetti, sono 5 le proposte che arrivano in Municipio. La commissione sceglie quello dell’associazione Fuori contesto che però pochi giorni dopo, il 22 marzo, con una lettera di poche righe rinuncia. Il giorno successivo il municipio procede allo scorrimento della graduatoria. A vincere dunque è la proposta arrivata seconda, presentata da un gruppo informale di giovani, formato da quattro ragazze e intitolato LHub35. Due delle quattro sono le sorelle di Sessa e Porra. Per questo il 5 aprile la direttrice del Municipio firma una determina per ritirare in autotutela l’assegnazione del bando. “In seguito di più approfonditi controlli successivi – si legge nella – è emersa incontrovertibilmente una violazione dell’obbligo d’astensione. Quello che vieta agli amministratori capitolini di prendere parte alla discussione e votazione di deliberazioni riguardanti interessi proprio o di parenti. Ciononostante Giulia Sessa, referente del progetto escluso e sorella della consigliera Elisa, fa scrivere da un avvocato al municipio chiedendo spiegazioni minacciando un ricorso al Tar.