Roma Capoccia

Le comiche romane: una tramvia senza tram

Gianluca De Rosa

Pubblicato il bando per la Termini-Vaticano-Aurelio, sarà pronta entro il Giubileo: ma non ci saranno ancora le vetture per percorrerla. Per l'Anno santo si spera nell'apertura delle fermate Colosseo e Amba Aradam della metro C

Bisogna riconoscere che l’immagine ha qualcosa di poetico. Una tramvia senza tram è un po’ come un mare senza pesci o una piazza senza le persone. E’ un’immagine di desolazione. E però per tutto il Giubileo, dall’apertura alla chiusura della porta santa, la prima tratta, da piazza Venezia a largo Argentina, della Tva – acronimo che sta per Termini-Vaticano-Aurelio –, la tramvia che attraverserà il centro (la futura numero 1), finanziata con 120 milioni di euro dal Pnrr e di cui due giorni fa è stata finalmente pubblicata la gara per la realizzazione dei lavori, sarà proprio questo: una tramvia senza tram. La tramvia, come la metro C, fa parte delle 102 opere commissariate nel corso del 2021 con il decreto Sblocca cantieri. E’ stata proprio la commissaria della linea verde e delle quattro linee tram che il Campidoglio vuole realizzare con i fondi del Pnrr (oltra alla Tva, quella la Palmiro Togliatti, la Termini-Tor Vergata e la stazione Tiburtina-Piazzale del Verano), la dirigente del Mit Maria Lucia Conti, a informare del problema. Lo ha spiegato ieri mattina nel corso di una commissione capitolina Mobilità: “Contiamo di iniziare  i lavori entro i primi mesi del 2024 e di ultimarli per il Giubileo, nella prima parte del 2025”, ha dichiarato prima di ammettere: “Per allora però non sappiamo se avremo le nuove vetture, che fanno parte di un’unica gara pubblicata da Atac per una moltitudine di nuovi treni, con scadenza 31 maggio. Solo per il prototipo ci vogliono 18 mesi. Dunque probabilmente finiremo tutti i lavori ma non avremo le nuove vetture”. E che problema c’è, dirà il lettore, si possono usare quelli delle altri linee tram. Non proprio. Per motivi tecnici, ha chiarito la tecnica del Mit, le vecchie vetture non potranno essere utilizzate sulla linea.


Il tragitto prevede quattro fermate tra la stazione Termini e Largo Argentina. Anche per questo da cronoprogramma doveva entrare in esercizio entro il 31 dicembre del 2024, quando comincerà ufficialmente il Giubileo, con tra i 30 e i 40 milioni di pellegrini attesi in città nel corso dell’anno. Sarebbe stato molto utile avere un tram nuovo di zecca in grado di spostare  chi arriva dalla stazione ferroviaria al centro della città. Purtroppo però, abbiamo scoperto, non ci saranno i tram. In Campidoglio si consolano. Vedono il bicchiere mezzo pieno. La linea non sarà aperta, ma almeno il cantiere non intaserà più via Nazionale. Insomma, non ci saranno vantaggi, ma si eviteranno danni.  Era d’altronde questo uno dei grandi rischi dell’opera che portò al suo commissariamento: evitare che il cantiere bloccasse il centro della città durante il Giubileo. E per questo la tratta successiva – da largo Argentina a piazza Giureconsulti, zona Cornelia, con diramazione per piazza Risorgimento alla fine di corso Vittorio – sarà cantierizzata solo a Giubileo concluso. Alla fine sarà un’opera imponente: 22 tram, per 90 mila passeggeri trasportati ogni giorno, con frequenza nelle ore di punta di un tram ogni 3 minuti.  L’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè ieri esultava ricordando un dato che fa già riflettere: è la prima gara per una nuova infrastruttura di mobilità pubblica a Roma dopo 28 anni dall’ultima (quella per il tram 8). A ben guardare il cronoprogramma però sorge una domanda: ma davvero i lavori saranno completati visto che l’appalto sconta già oggi otto mesi di ritardo (stando a quanto definito a luglio 2022 infatti la pubblicazione della gara doveva avvenire il 19 ottobre con assegnazione a febbraio)? Se il ritardo rimarrà lo stesso il cantiere sarà completato a luglio, dopo sette mesi dall’inizio dell’Anno santo.


Anche l’altra delle quattro tramvie che dovevano essere pronte entro il Giubileo – quella pensata per collegare la stazione Tiburtina a piazzale del Verano, con tre fermate lungo poco meno di un chilometro e mezzo – non ci sarà. Anche questo lo ha confermato ieri la commissaria Conti: “E’ molto piccola, ma  la gara per la progettazione è andata deserta e abbiamo dovuto riproporre l’aggiudicazione, con un avvio d’urgenza dato pochi giorni fa al progettista. Non sappiamo se ce la faremo per il Giubileo”.


Sul fronte della mobilità l’unica buona notizia arriva dalla metro C. “Si può dire che il cantiere di piazza Venezia è partito – ha spiegato Conti – abbiamo aspettato il 2 giugno per la sfilata per la Festa della Repubblica, adesso è in corso la consegna delle nuove aree ed entro giugno la cantierizzazione sarà completa. Ce lo terremo per diversi anni (circa dieci ndr), anche se utilizzeremo sempre metà della piazza, spostandoci da una parte all’altra, per creare il minor disagio possibile. Sarà un cantiere divulgativo, nella nuova stazione ci sarà una piazza ipogea con la valorizzazione delle scoperte archeologiche”. Mentre le stazioni di Colosseo e Amba Aradam della linea verde anche queste attesissime per il Giubileo dovrebbero cominciare a funzionare dai primi mesi del 2025.  

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