(foto Ansa)

roma capoccia

Tassisti contro. “La via è l'accordo con Uber, no a liberalizzazioni punitive”. Intervista al capo del 3570

Gianluca Roselli

"Il futuro non si può fermare, l'importante è agire all'interno della legge. Altrimenti è il caos". Parla Loreno Bittarelli, patron della compagnia di radiotaxi pià grande di Roma

Per una volta Roma non è stata l’epicentro della protesta, ma pure nella capitale nei giorni scorsi trovare un taxi è stato arduo e non si potevano fare prenotazioni al telefono. Quei tassisti che lavoravano, poi, avevano paura di essere aggrediti dai colleghi. Il giorno del presidio davanti a Palazzo Chigi alcuni conducenti evitavano di passare per il centro per non rischiare di essere assaliti. “Ma non ci sono state aggressioni fisiche, solo qualche insulto. Che noi abbiamo condannato, così come condanniamo le proteste non autorizzate che hanno provocato disagi. I turisti stanno finalmente tornando e noi li lasciamo a piedi?”, si chiede Loreno Bittarelli, patron del 3570, la compagnia di radiotaxi più grande della città con oltre 3.700 vetture. “Ma se siamo contrari a forme di protesta dissennate e violente, aderiamo convintamente allo sciopero del 5 e 6 luglio: il governo deve togliere dal tavolo qualsiasi liberalizzazione e stralciare l’articolo 10 dal ddl concorrenza. Siamo pronti al dialogo e a tenere calma la piazza, ma anche a mettere a ferro e fuoco Roma se Palazzo Chigi non ci ascolta. L’ideale è riportare la questione in Parlamento con un disegno di legge”, sottolinea Bittarelli. 

Quel che si vuole evitare è la liberalizzazione selvaggia e la possibilità da parte di società e multinazionali di acquisire licenze, che debbono restare prerogativa dei tassisti. In tal senso Bittarelli porta ad esempio l’accordo raggiunto con Uber da parte di ItTaxi (di cui è presidente). “Il futuro non si può fermare, l’importante è agire all’interno della legge. Altrimenti è il caos”. La partnership prevede che chi in Italia va su Uber e sceglie un taxi, la chiamata arriva a ItTaxi (a Roma al 3570) che gestirà la corsa coi propri veicoli. La commissione pagata a Uber è del 7 per cento e per ItTaxi si prevede un aumento di 20 mila corse al giorno tra Roma e Milano. Il battesimo sarà nella capitale questo fine settimana: si inizierà col 10 per cento di traffico per arrivare a pieno regime alla fine di luglio. “Con questo accordo abbiamo dimostrato che si può lavorare tutti e meglio all’interno delle norme senza sbracare verso liberalizzazioni che, tra l’altro, farebbero abbassare gli standard di professionalità e sicurezza”, sostiene Bitttarelli. Insomma, invece di far la guerra a Uber, “che prima ci faceva concorrenza sleale usando gli Ncc”, il 3570 ci è sceso a patti con la prospettiva di avere molte corse in più specie con gli stranieri che “quando arrivano in città hanno tutti Uber”. 

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