roma capoccia

Una poltrona per venti

Marianna Rizzini

Anche il centrodestra vuole le primarie per il governatore. E i nomi corrono (per non dire del Pd)

La notizia è piombata come una specie di macigno, visti i precedenti (infiniti tavoli del centrodestra per trovare un candidato sindaco di Roma, tra il 2020 e il 2021). E invece, addirittura, il centrodestra sta pensando di scegliere il candidato alla presidenza della Regione Lazio, nel 2023, con le primarie. Proprio per evitare i tavoli, ché per trovare il non vittorioso nome di Enrico Michetti ci vollero mesi di estenuanti trattative, non risolutive della tensione sottostante. E anche in questo caso la tensione c’è. E i nomi girano, come i sondaggi.

 

Si pensa, nel centrodestra, che non ci sia tempo da perdere: se fino a poco tempo fa, infatti, si riteneva che la partita fosse già persa, e la Regione fosse già pronta per il centrosinistra, alcuni eventi o segnali hanno ridato speranza, tanto più che la questione del termovalorizzatore voluto dal sindaco Roberto Gualtieri sta creando smottamenti nei Cinque Stelle. Soprattutto, i sondaggi non premiano la Lega, che un tempo sognava la conquista del Lazio, ma Fratelli d’Italia. Che però nicchia proprio sui nomi. Per motivi interni: Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera, braccio destro di Giorgia Meloni, come Meloni pensa per così dire ad altro (elezioni politiche che per il partito d’opposizione rappresentano la possibilità di coronare un sogno).

 

Ed ecco che l’elezione locale, al confronto, diventa simbolo di problemi, liti, intoppi, specie attorno all’eterno tema dei rifiuti. Tuttavia FdI ha da spendere il nome di Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera con lunga esperienza sul campo. Intanto però, come da sondaggio ER, un altro nome è stato testato, e non proviene da Fratelli d’Italia ma da Forza Italia, ed è quello del senatore Maurizio Gasparri: secondo la rilevazione arriverebbe a ridosso del 50 per cento, poco sotto al candidato del centrosinistra favorito nei sondaggi ma, per motivi interni al Pd, non molto aiutato, in questa fase, da una parte della dirigenza locale: l’assessore alla Sanità ed eroe della campagna di vaccinazione nel Lazio Alessio D’Amato. E insomma: Gasparri per il sondaggio ER non vincerebbe con D’Amato, ma batterebbe i dem Daniele Leodori ed Enrico Gasbarra, i nomi a cui finora pensava il corpaccione locale del PD. Ovviamente sempre passando per le primarie. Ma alle primarie bisogna portare i cittadini. Non bastasse, nel Pd ora si pensa anche a Marco Vincenzi, presidente del Consiglio regionale del Lazio. Una poltrona per 20? Si vedrà, primarie permettendo. 
 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.