(foto Ansa)

roma capoccia

Una mozione di Azione chiede di portare i cittadini in visita agli inceneritori

Gianluca De Rosa

"Dopo la realizzazione i termovalorizzatori devono diventare case di vetro: sempre aperte a tutti, ci dice il consigliere comunale Carpano

Per risolvere il problema dei rifiuti a Roma c’è solo una soluzione: fare gli impianti. Facile, a parole. Negli ultimi 10 anni non ne è stato costruito nessuno, uno, il Tmb del Salario, ha preso fuoco, mentre nel resto del Lazio, senza soluzioni alternative, chiudevano discariche come pioggia in aprile. Il lento collasso parte nel 2013 con la chiusura di Malagrotta, l’inquinante e codarda soluzione che per anni ha risolto, fagocitandolo, il problema dei rifiuti romani. La chiusura fu il frutto di una procedura d’infrazione europea, a Malagrotta venivano portati rifiuti senza alcun trattamento precedente, a quasi dieci anni di distanza non sono stati ancora realizzati né il capping, né la bonifica dell’area. “Si capisce dunque facilmente perché i cittadini siano sempre contrari e pronti a tutto quando si vuole costruire un nuovo impianto, sta accadendo anche adesso con i biodigestori anaerobici per il trattamento dell’organico che Ama realizzerà con i fondi del Pnrr, i cittadini protestano non lo vogliono, eppure sono impianti che non fanno male, ma purtroppo sul tema c’è uno stigma negativo che viene d’allora”.

Francesco Carpano, consigliere capitolino di Azione, insieme agli altri due consiglieri del partito, Flavia De Gregorio e Dario Nanni, ha presentato una mozione che è stata approvata dal consiglio comunale con l’obiettivo di superare le resistenze dei comitati dei cittadini che vivono nei pressi dei due nuovi impianti a Casal Selce e Cesano. La ricetta proposta può essere sintetizzata con una sola parola: trasparenza. “Con la nostra mozione – spiega Carpano – chiediamo cose  semplici, ma che mirano a ripristinare il rapporto di fiducia verso le istituzioni su un tema così delicato. Chiediamo che ci sia un monitoraggio costante sugli inquinanti di acqua, suolo e sottosuolo e dei miasmi in prossimità degli impianti. Questi dati devono essere pubblici, facilmente reperibili online e aggiornati quotidianamente”.

L’altra proposta è una fissa molto calendiana. Difficile dimenticare quando il leader di Azione in piena campagna elettorale si recò ad Acerra per visitare il termovalorizzatore che “ha risolto il problema rifiuti a Napoli”. Carpano & C chiedono che il comune o Ama facciano fare lo stesso ai più preoccupati. “Nella mozione proponiamo di organizzare visite per i cittadini dei territori interessati in impianti simili già costruiti in altre regioni italiane. Anche dopo la realizzazione devono essere case di vetro: sempre aperti ai cittadini”.

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