Il giorno del bilancio

Il Campidoglio approva il bilancio, e Gualtieri diventa “progressista dell'anno”

Marianna Rizzini

Vaste programme che tocca anche trasporti, cultura e welfare. E si materializza un incremento di spesa corrente di 130 milioni di euro

È passato poco di un mese da quel 14 dicembre 2021 in cui la giunta del neo sindaco Roberto Gualtieri chiedeva aiuto alle opposizioni per approvare il bilancio di previsione. E la richiesta era: voto a scatola chiusa, zero emendamenti, no ostruzionismo. “Se non passa la manovra entro il 31 dicembre, l’amministrazione va in dodicesimi: ci serve il vostro aiuto”, era il messaggio.

   

E ieri, nottetempo, finalmente, il bilancio di previsione è stato approvato con 30 voti favorevoli, 11 contrari e 4 astenuti, motivo per cui il sindaco si è affacciato su Facebook per comunicare direttamente la notizia agli elettori: “Più risorse e maggiori investimenti per Roma per dare finalmente alla nostra città la svolta che merita. Da subito ci siamo messi al lavoro per una manovra che consentisse a Roma di rinascere e funzionare meglio, più semplice per i cittadini, più vicina alle persone”, ha scritto Gualtieri, illustrando la manovra: “Abbiamo incrementato i fondi per l’istruzione in modo da avviare una manutenzione straordinaria delle scuole e abbattere le rette dei nidi. Aumentato le risorse per interventi ambientali e di decoro urbano, oltre che per la manutenzione straordinaria della rete stradale e dei marciapiedi di tutti i Municipi…un grande risultato per Roma”.

   

Vaste programme che tocca anche trasporti, cultura e welfare. In particolare, nel relativo cono d’ombra mediatico in cui si trova momentaneamente Roma causa elezione del presidente della Repubblica, si materializza un incremento di spesa corrente di 130 milioni di euro, con 12 milioni di euro in più per i municipi e 67,5 milioni per gli interventi ambientali (cura del verde, messa in sicurezza e pulizia caditoie stradali, grande viabilità e mobilità municipale), 2 milioni di euro per la Cultura e 1 milione all’ufficio capitolino dedicato alla candidatura di Roma a Expo 2030.

   

Le critiche giunte dall’opposizione (“bilancio insufficiente per garantire la ripresa della Capitale, aumentano le spese per i campi rom, mancano ristori per le categorie colpite dalla crisi”, dice FdI; “Favole, ma i numeri del bilancio non sono un’opinione”, dice la Lega). E dopo giorni in cui ci si domandava dove fosse finito Gualtieri, ieri il sindaco ha raddoppiato l’esposizione mediatica: il bilancio, da un lato, e la nomina di “progressista dell’anno” da parte della Fondazione del Partito socialista europeo: “Per la Feps”, si legge nella motivazione, “Gualtieri è stato ‘uno degli artefici del progressivo cambiamento in Italia”. 
 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.