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A Roma i vaccini si faranno in metro

Gianluca De Rosa

“Vaccinare tutti e ovunque”. Il Lazio prende alla lettera il generale Figliuolo e prepara dei poli vaccinali sulla rete del trasporto pubblico. Ponte Mammolo e Laurentina, Subaugusta, Anagnina e Battistini le stazioni coinvolte 

Certo sarà bene non arrivare di corsa. Da quest’estate a Roma sarà possibile vaccinarsi giusto prima di prendere la metro. La Regione Lazio ha deciso di adottare un modello già testato a New York come esperimento per tre giorni e coerente con la prima linea del generale Francesco Figliuolo “Vaccinare tutti e ovunque”. Come anticipato nei giorni scorsi dal Messaggero, lungo i tracciati delle linee A e B verranno creati diversi poli vaccinali dove chi vorrà potrà ricevere il farmaco. D’altronde, entro luglio, la Regione conta di aver inoculato almeno una dose a tutti i laziali che desiderano vaccinarsi, completando entro settembre l’intero ciclo con i richiami. Da allora in poi, si passerà ad una nuova fase. La tenuta prenderà il posto dell’emergenza. I grandi hub chiuderanno, mentre per chi deciderà solo a quel punto di vaccinarsi o dovrà ricevere la terza dose (come ulteriore richiamo) ci saranno farmacie, medici di base, pediatri (per i ragazzi tra i 12 e i 17 anni) e, appunto, metropolitane. La campagna vaccinale permetterà di tornare ad una gestione ordinaria del virus, ma il Covid dovrà essere amministrato come la normale influenza: con campagne periodiche d’immunizzazione diffuse il più possibile su tutto il territorio. È da qui che è nata l’idea.

 

Già da luglio potrebbe partire la sperimentazione in alcune tra le più trafficate stazioni delle due principali metropolitane della città. Sulla linea B dovrebbero essere coinvolte Ponte Mammolo e Laurentina, mentre per quanto riguarda la linea A saranno preparati dei piccoli hub dentro le stazioni di Subaugusta e dei due capolinea: Anagnina e Battistini. Non è esclusa la possibilità di inserire anche Termini, dove però, almeno per adesso, è attivo il grande hub gestito dalla Croce rossa. La Regione partirà considerando quella dei vaccini in metro una sperimentazione. Poi, se la risposta dei romani sarà buona, diventerà un modello permanente e sarà esteso anche ad altre stazioni. Il grande vantaggio potrebbe essere quello di intercettare, in particolare sulle fasce d’età più basse, quelli che per timore o ignoranza hanno deciso di non prenotarsi per la campagna di vaccinazione. Un modo, si spera efficace, per far salire la percentuale di immunizzati.

Intanto a via Cristoforo Colombo si ragiona già su un eventuale incentivo ai passeggeri: chi si vaccinerà riceverà in cambio alcuni biglietti gratis per metro e bus. 


 

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