Roberto Gualtieri, ex ministro dell'Economia, potrebbe essere il candidato sindaco Pd a Roma (LaPresse)

Roma Capoccia

Il Pd e il sindaco: primarie sì o no? Gualtieri tra nani e Calenda

Gianluca De Rosa

Iv sostiene Azione, e pure un pezzo dei dem. L’ex ministro dell’Economia prende tempo con Letta. I piccoletti si agitano

Un incontro ad inizio giornata per risolvere la situazione prima di nuovi cortocircuiti comunicativi. Il neosegretario del Pd Enrico Letta e l’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri si sono incontrati di buon mattino. Obiettivo: gettare acqua sul fuoco, smentire “inutili fughe in avanti” sulla candidatura a sindaco di Roma: le elezioni non sono fissate e con il Covid la Capitale ha altre priorità. Nomi e modalità di scelta, il neosegretario li deciderà con il Pd locale ad aprile. Nel pomeriggio Gualtieri rintuzza: “Per una decisione di così grande responsabilità sto ancora riflettendo se dare la mia disponibilità che da più parti mi è stata sollecitata”. Il problema d’altronde era rimbalzato in lungo e in largo a colpi di dichiarazioni nell’uggioso e segregato pomeriggio romano: primarie sì, primarie no? La domanda aleggiava assurda e minacciosa sulla testa di Enrico Letta. Appena arrivato al Nazareno per fermare le correnti e già finito invischiato nei tanti problemi dell’insopprimibile dibattito interno che quando si tratta della Capitale hanno una particolare capacità d’avvitamento. Roberto Gualtieri a parole piace proprio a tutti, eppure quasi nessuno vuole rinunciare, anche in piena pandemia alle primarie.

 

“Si possono tranquillamente fare online nei singoli circoli, sono la regola prevista dal nostro statuto”, diceva per esempio Monica Cirinnà che alla futuribile competizione è già candidata. E anche Goffredo Bettini che su Roma preferisce quasi sempre non fare dichiarazioni pubbliche ammonisce sul percorso da seguire: “Qualsiasi persona intenda candidarsi deve partecipare alle primarie, anche la persona più autorevole, Roberto Gualtieri”. Ma nello stop imposto da Letta alla scelta del candidato non c’è solo il nodo primarie. Almeno un altro punto agita il neosegretario. Carlo Calenda anche ieri mattina ribadiva che non farà alcun passo indietro. Italia Viva lo sosterrà certamente. E ieri un big del partito di Matteo Renzi come Ettore Rosato invitava il neo segretario del Pd a “cogliere l’occasione e dare un segnale concreto di un cambio di linea puntando su Calenda come candidato sindaco di Roma”.

 

Una posizione che trova sponde insperate anche tra le fila dem, la viceministra agli Affari esteri Marina Sereni spiegava infatti ai microfoni di SkyTg24: “Vogliamo costruire per Roma una coalizione ampia e plurale, ragionando anche con altri che si collocano nel campo del centrosinistra, come Carlo Calenda. Possiamo fare le primarie”. Aridaje. Il leader d’Azione però non ha alcuna intenzione di partecipare. La questione dunque è complessa. Gualtieri si troverebbe così con due avversari in campi politici non lontani: da un lato Virginia Raggi, dall’altro Calenda. In tre per un posto al ballottaggio con il candidato del centrodestra che ancora non c’è (ieri Guido Bertolaso ha seccamente smentito la sua possibile candidatura), ma che in una situazione del genere sarebbe nettamente favorito per arrivare al secondo turno. 

 

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