In un documento metodi, target e tempistiche. "Siamo in attesa dell’approvazione altri vaccini, per potenziare la nostra potenza di fuoco della macchina"
Nessun fuggi fuggi. “Il 90 per cento dei medici, degli operatori sanitari degli ospedali e del personale delle Rsa ha aderito alla prima fase del piano regionale e farà il vaccino anti-Covid”. Invitato ad una conferenza stampa dal presidente del consiglio regionale Mauro Buschini per illustrare il piano vaccini della Regione Lazio, Alessio D’Amato, l’assessore alla Sanità della giunta Zingaretti, come al solito parla veloce, quasi con smania, con la frenetica volontà di riuscire ad anticipare le tappe, di arrivare sempre un passetto avanti alle nuove sfide della pandemia. D’Altronde D’Amato – affiancato per l’occasione dal direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito – lo ricorda fiero, “In Lazio siamo stati bravi”. Ha funzionato, sostiene “la catena corta nella governance della pandemia: la capacità di prendere decisioni rapide”, garantendo “il massimo livello di precauzione”, prediligendo “la gestione ospedaliera dei casi con l’effetto dei livelli più bassi di letalità rispetto alla media nazionale” e con lo screening “il più alto rispetto alla popolazione con oltre due milioni di persone testate”.
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