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Marsilio dice basta alla monnezza di Roma. Parla Fabio Rampelli

Valerio Valentini

“L’Abruzzo fa bene a non prendere i rifiuti della Capitale. Raggi e Zingaretti si sveglino”, dice il vicepresidente della Camera

Lui che lo conosce bene, che ci è cresciuto insieme in anni di militanza e di lotta politica, dice che “Marsilio è una persona seria, oltreché un uomo di destra”. E quindi, spiega Fabio Rampelli, “è sciocco stare qui a chiedersi se Marco parli prima da romano o prima da presidente dell’Abruzzo. D’altronde – prosegue il vicepresidente della Camera, pretoriano di Giorgia Meloni – già in campagna elettorale le accuse di chi gli rinfacciava di non essere abruzzese di nascita, si sono rivelate un boomerang”.

    

Marsilio ha stravinto, in effetti. E però, come primo annuncio da neo governatore, l’esponente di FdI ha fatto sapere che l’Abruzzo non accoglierà più i rifiuti della Capitale.

“E ha fatto bene. Sarebbe quantomeno stravagante se, dopo essersi impegnato con gli elettori abruzzesi su un piano di raccolta porta a porta, con l’obiettivo ‘rifiuti zero’ come a San Francisco, ora si andasse a prendere la monnezza degli altri”.

   

Parliamo di 70 mila tonnellate solo per il 2019: Roma, senza quella via di fuga, rischia il collasso.

“E sarebbe colpa di Marsilio, forse? Stiamo davvero pretendendo che il governatore abruzzese debba risolvere i problemi di chi, come la Raggi e Zingaretti, non è in grado di assumersi le proprie responsabilità qui in Lazio?”

   

E’ da anni, però, che Roma sopravvive anche grazie al sostegno di altre regioni.

“Quando Alemanno ha governato Roma, ha portato la differenziata dal 17 al 40 per cento”.

    

L’obiettivo di Alemanno, in verità, era del 30 per cento. E, a giudizio della Corte dei conti, non fu affatto raggiunto.

“Alemanno ha sicuramente commesso vari errori, ma sul piano dei rifiuti ha lavorato senz’altro meglio dei suoi successori. Dopo di lui, ricordo, sono arrivati i somari”.

   

I somari?

“Marino e la Raggi. Due che non hanno mai saputo neppure da che parte girarsi per orientarsi in questo ginepraio dei rifiuti”.

   

Il sospetto, comunque, è che Marsilio ora compia un atto di piccolo sovranismo della monnezza: i rifiuti di Roma ai romani.

“Non è affatto bieco campanilismo, il suo. E’, semmai, coerenza. Di questo tema complesso, Marsilio è sempre stato uno dei parlamentari più competenti. E del resto nella cultura di destra il rifiuto è una risorsa: va raccolto, trattato, venduto”.

   

Lo diceva pure Beppe Grillo.

“Non scherziamo. Qui il punto è uno: Roma e il Lazio non possono continuare a delegare ad altri i propri doveri. La Raggi e Zingaretti si sveglino. La scelta di Marsilio, oltreché all’Abruzzo, può essere utile anche per la Capitale: come un richiamo alla responsabilità”.

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