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Altro che sgombero, “Salvini ha solo spostato i migranti di Baobab"

Valerio Valentini

"Non si può pensare che l’emergenza dei migranti si risolve trasportando centinaia di persone da una parte all’altra di Roma. I rimpatri che fine hanno fatto?”. Parla Fabio Rampelli (Fdi)

Non recita stupore, non grida allo scandalo. “Un po’ di propaganda è normale farla, anche se sei ministro dell’Interno”, dice Fabio Rampelli. “Basta che poi, al di là delle trovate mediatiche, il problema devi risolverlo, e non spostarlo”. E il problema a cui il pretoriano di Giorgia Meloni si riferisce, nella fattispecie, è quello dei migranti. “Ho l’impressione che sia tutto fermo al 5 di marzo: passato il voto, non si sta agendo come si dovrebbe”.

 


Fabio Rampelli (foto Imagoeconomica)


 

Ce l’ha con Matteo Salvini per lo sgombero del Baobab?

“Intendiamoci: lo sgombero va benissimo. E noi di Fratelli d’Italia lo invocavamo quando la Lega Nord ancora non conosceva neppure dove stava, piazzale Maslax”.

 

E però?

“E però lo sgombero non può essere fine a se stesso. Non si può pensare che l’emergenza dei migranti si risolve trasportando centinaia di persone da una parte all’altra di Roma, da una periferia all’altra delle nostre città. Non è così che l’affronteremmo, questo problema, se al governo ci fosse la coalizione di centrodestra”.

 

Che fare?

Salvini dovrebbe accelerare sui rimpatri: pretendere risposte immediate e piena collaborazione soprattutto dai paesi subsahariani che sono di fatto delle colonie francesi”.

 

Facile a dirsi.

“Non pretendiamo certo risultati immediati. E infatti finora ci eravamo ritenuti soddisfatti se non altro dal fatto che Salvini avesse invertito la tendenza in voga coi governi del Pd, per cui i flussi migratori andavano subiti e non governati”.

 

E ora, invece?

“Ora c’è bisogno di dare risposte concrete, sennò si prendono in giro gli italiani. In cinque mesi e passa di esecutivo gialloverde non c’è stato alcun risultato davvero importante in termini di accordi bilaterali siglati coi paesi da cui proviene il maggior numero di migranti”.

 

Salvini dice che questo è solo l’inizio. Lo ha ribadito anche ieri a Davide Desario, il direttore di Leggo: seguiranno altri sgomberi.

“E va bene, ma se non ci sono i rimpatri non servirà a molto, se non ad alimentare una tragica dinamica dei vasi comunicanti. Cacciati da un quartiere, i migranti finiranno a bivaccare in quello vicino. E invece le centinaia di migliaia di immigrati che non hanno un lavoro e non fuggono da guerre da guerre e persecuzioni politiche andrebbero semplicemente rimandati nei loro paesi d’origine”.

 

Sta dicendo che Salvini dovrebbe rimettere la ruspa nel garage?

“Al contrario: la ruspa servirebbe dopo gli sgomberi, per riportare decoro dove prima c’era degrado. Abbattere le baraccopoli e poi lasciare tutto com’è è inutile”.

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