L'Aula Giulio Cesare (foto LaPresse)

A Roma i forzisti si schierano contro la Lega

Valerio Valentini

“Non penso proprio che ci sarà un sindaco leghista. Al governo fanno solo danni”. Parla Bordoni

Roma. “Io non penso proprio”, dice Davide Bordoni. Ma lo dice senza ostilità, quasi più come una constatazione di fatto che non come una provocazione. “Non penso proprio che il prossimo sindaco di Roma possa essere un leghista”. E detto da chi, in Aula Giulio Cesare, guida Forza Italia, sembra quasi scontato.

Eppure gli uomini di Salvini rivendicano un candidato loro, per il Campidoglio.

“A Roma Forza Italia è fondamentale: qui si vince al centro, mica a destra”.

 

Ma i leghisti laziali dicono di voler puntare proprio al ceto medio.

“Quello, cioè, a cui dovrebbero spiegare che sono al governo con chi vuole chiudere i negozi la domenica, in una città che vive di commercio e di turismo”.

 

Dicono anche di volere convincere il mondo cattolico.

“Con gente come Iadicicco, magari, che fino a qualche mese fa stava in Fratelli d’Italia?”.

 

A proposito: in parecchi hanno lasciato la Meloni per andare con Salvini. Teme l’esodo anche lei?

“Fratelli d’Italia è un partito chiuso, che qui a Roma ripropone sempre le solite facce. Ci sta che qualcuno cerchi un’affermazione altrove”.

 

Sta dicendo che saltano sul carro del vincitore?

“La convenienza nell’entrare in Lega ora è evidente. E Salvini qui in Lazio non ha radici: normale che si affidi ai transfughi. Cerca lo sfondamento al sud, ma qui non ha classe dirigente cresciuta nella Lega”.

 

C’è chi dice che sia lo stesso problema che ebbe Matteo Renzi, all’epoca.

“Per Salvini è peggio, perché non ha neppure una struttura di partito, qui nel Lazio. Stia bene attento alle persone che si accolla”.

 

E voi di Forza Italia, non rischiate l’estinzione?

“Crediamo nel centrodestra unito. E direi che siamo fondamentali per parlare col mondo produttivo di questa città”.

 

Salvini e i suoi non possono fare da soli?

“Non è sbiadito, da queste parti, il ricordo degli insulti alla Roma ladrona. E poi quali risultati concreti porta Salvini? Al di là delle facili battaglie sull’immigrazione, questo governo gialloverde non sta facendo nulla né per le imprese e né per lo sviluppo economico, se non metterlo a rischio”.

 

Non sembrano buone premesse per un’intesa.

“Io con Claudio Durigon, che è il vero leader di questa nuova Lega laziale, ho un ottimo rapporto. C’è sintonia. Dico solo che al suo posto io sarei in imbarazzo a sparare a zero su Virginia Raggi stando contemporaneamente al governo col partito di Virginia Raggi”.

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