Virginia Raggi al Foro Italico domenica scorsa (foto LaPresse)

Tennis e risate

Giuseppe Fantasia

Mentre Nadal vince al Foro Italico, Fedez e Bebe Vio ridono dell’impermeabile della Raggi

Davanti a un maggio che pare novembre e a un papabile premier che gonfia il suo curriculum, l’unica cosa da fare è ridere. Lo ha fatto la Raggi, specialista in tal senso, soprattutto quando è fuori luogo. Ricordate il video, poi rimosso, che fece dal “conclave” della sua giunta ad Anguillara? Al Foro Italico per Nadal e Zverev, seduta tra i presidenti del Coni (Malagò) e della FIT (Binaghi), vicina a Panatta e alla Pericoli (la più elegante), ride fin quasi alle lacrime perché non sa infilarsi l’impermeabile di plastica giallo. Alle spalle, Fedez e Bebe Vio ridono fino alle lacrime e lei pensa di esser simpatica. Ci riprendiamo grazie a Tara Gandhi, nipote del Mahatma, che alla Giornata Internazionale del Perdono al MaXXI, invita “a togliere l’inquinamento dal mondo e la violenza dalla mente umana”. Alla galleria Lorcan O’Neill, si ride e si scherza fino a tardi alla mostra di Francesco Clemente, un omaggio a Garcia Lorca e alle sue poesie (“Poeta a New York”, Einaudi), ma se lui era “el rey de Harlem”, l’artista napoletano, lo è di Broadway. Una frase di un infiltrato speciale – se magna? – annienta quel raro momento poetico, “ma del resto, questa è Roma”, commenta una sciura neo-pariola dall’alto del suo terrazzo. Si intitola “Il gioco” il libro ad alto contenuto erotico con cui Carlo D’Amicis e la Mondadori concorrono allo Strega. Grande festa al Lab174 di Marta Battista con il papà Pigi, Renata Colorni, figlia di Eugenio, uno dei padri del Manifesto di Ventotene e direttrice dei “Meridiani”, Marino Sinibaldi, Caterina Bonvicini (presto in uscita con “Fancy Red”), Edoardo Albinati e Francesca d’Aloja con cui sorseggiamo un “Beneventano” drink a base di strega, ananas e prosecco. Il migliore è però il Golden Cadillac e se a confermarcelo è una come Rosa Polacco di Radio3, che sulla t-shirt ha scritto “about me: 100 per cento happy” – beh, c’è solo da fidarsi.

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