Roberta Lombardi e Virginia Raggi (foto LaPresse)

Così Raggi invita Lombardi a rompere con Zingaretti

Marianna Rizzini

Cara nemica ti scrivo. Vendetta o “si salvi chi può”?

Roma. La Nemesi corre via chat, nel brogliaccio che ha per oggetto il rapporto non proprio serenissimo tra Virginia Raggi, sindaco di Roma a cinque stelle, e Roberta Lombardi, già candidata del M5s alla presidenza della Regione Lazio, ora consigliere regionale di opposizione dialogante con il governatore pd Nicola Zingaretti.

 

Ieri infatti giungeva notizia (riferita dal Messaggero) di una frase lanciata via chat dal sindaco Raggi all’indirizzo di Lombardi, in cui si chiedeva dritto per dritto: “Roberta, quando sfiduci Zingaretti?”. Il messaggio, peraltro, era stato inviato dopo una riunione in cui le due primedonne del M5s romano avevano discettato di quanto l’intesa cordiale col governatore fosse poco praticabile ai fini dell’attuazione del programma grillino, specie sui temi casa e rifiuti. Ma evidentemente le visioni convergevano nella sostanza – non sulla tempistica. Delle due ex nemiche ritratte sorridenti a ridosso delle elezioni regionali, infatti, Raggi è quella meno interessata a veicolare un’immagine di parziale condiscendenza con Zingaretti, considerato anche il fallimento del dialogo a livello nazionale tra il M5s e il Pd.

 

Il sindaco, che con Zingaretti non trova pace proprio a partire dal tema rifiuti, e che dopo due anni di governo romano non smagliante ha difficoltà a giustificare le lungaggini, ha tutto il vantaggio a farsi vedere “dura e pura” di fronte a una base già spazientita dai due mesi di palude Di Maio-Salvini, tra apertura e chiusura di forni e colloqui naufragati a un metro dal porto. E a chi ricorda il veleno nascosto nelle frasi del sindaco in fase “regionarie”, a proposito della candidatura Lombardi, definita “una candidatura come tante” che “andrà votata”, e i mesi di baruffe tra lombardiani e raggiani ai margini del Campidoglio, l’sms svelato dal Messaggero pare l’atto mascherato di una piccola vendetta a freddo. Come dire: ora vediamo cosa succede quando sei tu in prima linea. La fazione-Raggi del M5s romano, infatti, non ha dimenticato le dichiarazioni anti-Virginia dispensate da Lombardi ai tempi della crisi nera capitolina, con dimissioni di assessori a catena e casi Marra e Romeo pendenti sulla testa della sindaca (per esempio: “Virginia ha avuto comportamenti non da M5s” o “Marra è il virus che ha infettato il Movimento”), e conserva memoria dell’opposizione interna a Raggi ai tempi della sua candidatura a sindaco (la fazione-Lombardi sosteneva Marcello De Vito). E anche se le nemiche erano parse improvvisamente amiche a fine dicembre, quando Raggi, incontrando la candidata Lombardi, aveva interrotto le ostilità al grido di “i nostri veri avversari sono fuori di qui”, sotto la pace forzata, visto anche il quadro nazionale di non dialogo M5s-Pd, il tiro alla fune sembra la via naturale del “si salvi chi può”.

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.