Guerre pentastellari: tutto sul conflitto tra Lombardi e Fattori

Valerio Valentini

Non solo Raggi. Alleanze trasversali, dispetti e sgambetti, storia di una competizione egotica nel M5s romano

Roma. Volendo prendere per buone tutte le parole della fatidica email, bisognerebbe credere che sì, in fondo l’incompatibilità tra le due prime donne vada ricondotto a una semplice differenza di vedute sui vaccini. Troppo pro-vax, a quanto pare, Elena Fattori, per non mettere in imbarazzo la sua collega deputata, in corsa per la Pisana, Roberta Lombardi. La quale, appunto, a inizio febbraio ha scritto a Luigi Di Maio per informarlo “che non autorizzerò nessun evento della campagna elettorale per Regionali Lazio 2018 in cui sarà presente la Senatrice Elena Fattori”. Insomma, la pro-vax fuori dai piedi: la Lombardi non vuole al suo fianco gente troppo convinta della necessità dei vaccini. Questo dice l’email. 

 

E però tutto, in quel messaggio, tradisce una certa finzione – tutto, a partire da quel paludato “Al Gentile Capo Politico” (sic!), usato per rivolgersi a Di Maio, altrove sempre chiamato, affettuosamente, Luigi. E del resto, si trattasse soltanto di vaccini, la Fattori avrebbe buon gioco a liquidare – come in effetti fa – l’intera questione con un’alzata di spalle. “La mia posizione in materia ricalca perfettamente quella espressa nel disegno di legge elaborato insieme all’immunologo Guido Silvestri e depositato al Senato”, va ripetendo la senatrice grillina, riminese d’origine ma romanza d’adozione, con alle spalle un passato da biologa – per oltre due decenni è stata ricercatrice all’Irbm di Pomezia: e per questo, secondo tanti antivaccinisti più o meno fedeli al credo grillino, asservita alle multinazionali del farmaco. E insomma sì, ci si potrebbe sforzare di pensare che l’origine dello scontro stia tutto lì, nell’ansia di non alienarsi la benevolenza di tanti no-vax laziali da parte della Lombardi, che del resto in queste settimane ha mostrato una inquietante e oculata ambiguità, sul tema.

 

E però, chiunque conosca le due contendenti, sa bene che le tensioni nascono in tempi assai più remoti. E nascono, sostanzialmente, per una sorta di competizione tutta romana per l’affermazione del proprio ego, oltreché della propria supremazia nella gerarchie casaleggesche. Tiratosi di lato Alessandro Di Battista, la sfida è ora al femminile: da un lato Paola Taverna e Carla Ruocco, vicinissime a Beppe Grillo più che a Luigi Di Maio. Dall’altro, appunto, Lombardi e Fattori: che da sempre poco si stimano.

 

La prima capogruppo alla Camera della storia grillina mal sopporta l’egemonia della Fattori sull’area dei Castelli. Lì, in effetti, la Fattori è il punto di riferimento del Movimento, non di rado contestata per i suoi modi abbastanza autoritari nel gestire meet-up e liti fra attivisti. Alle ultime regionarie, la Fattori – molto amica, oltreché di Virginia Raggi, del sindaco ribella dei Pomezia, Fabio Fucci – ha appoggiato con convinzione la candidatura di Valentina Corrado, che alla vigilia sembrava la sfidante più pericolosa della Lombardi. E la Faraona, per tutta risposta, è proprio nella zona dei Castelli, e cioè a Frascati, che si è andata a scegliere uno dei suoi coordinatori per la campagna elettorale. Emanuele Dessì, della Lombardi, era d’altronde uno storico uomo di fiducia: e anche per questo non proprio benvoluto, nelle sue contrade, tanto più dopo la sua candidatura sul listino proporzionale del Lazio 3 per il Senato. E insomma è bastato che il video del famoso ballo con Domenico Spada e i dettagli sul suo affitto a 7 euro nella casa popolare venissero diffusi, per convincere la Lombardi che la soffiata provenisse dalla sua rivale. “Ma è tutto documentato su Facebook, e i manifesti sulla strana situazione economica del ‘nullatenente Dessì’, per le vie di Frascati, il Pd li diffonde almeno dal 2015”, si è difesa quest’ultima quando qualcuno le ha chiesto conto della fuga di notizie. Ma non è bastato a tranquillizzare la Lombardi. E così la deputata romana, infastidita dai mille inciampi di una campagna che non va come lei sperava, alla fine è arrivata, in maniera scomposta, alla lettera ufficiale. Di fronte alla quale, comunque, la Fattori sorride: “Ho già tanti impegni elettorali – dice – nel mio collegio uninominale di Velletri. Se la Lombardi mi risparmia qualche evento, tanto meglio”.