Raggi contro Lorenzin, riparte la guerra dei vaccini

Redazione

Il sindaco scrive al ministro dopo l'approvazione di una mozione da parte dell'Assemblea Capitolina: “I bambini non vaccinati restino a scuola”. Il Pd attacca: “Irresponsabile e pericolosa”

La “guerra dei vaccini” entra in campagna elettorale. Ad aprire lo scontro, stavolta, è il comune di Roma. Ieri l'Assemblea capitolina ha approvato all'unanimità (ma il Pd aveva lasciato l'Aula in segno di protesta ndr) una mozione che impegna il sindaco Virginia Raggi a farsi promotrice presso il governo, la regione Lazio, l'Anci e ogni altro ente interessato della richiesta di rispettare la continuità didattica ed educativa ai bambini regolarmente iscritti all’asilo nido e alla scuola dell’infanzia (0-6 anni) ma che non sono ancora stati vaccinati. 

 

La circolare diramata a settembre dai ministeri dell'Istruzione e della Salute fissa infatti il 10 marzo come data entro la quale i genitori che hanno presentato l'autocertificazione, devono presentare tutta la documentazione che prova l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie. In caso contrario il bambino non potrà più accedere ai servizi. Con la sua mossa Raggi, secondo la titolare del dicastero della Salute Beatrice Lorenzin, “cerca di aggirare la deroga del 10 marzo per la presentazione delle certificazioni. Questo atto politico di Virginia Raggi si aggiunge a tutte le dichiarazioni rese sui social da reti di avvocati No Vax, che da mesi sostengono di poter trovare degli escamotage per fare in modo che i Comuni vicini al M5S facciano saltare le misure del decreto”.

 

Oggi intanto il sindaco di Roma ha scritto a Lorenzin, al ministro dell''Istruzione Valeria Fedeli, al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al presidente dell'Anci Antonio Decaro per informarli della mozione, approvata dall'Assemblea
Capitolina. “L'intera Assemblea Capitolina - scrive Raggi - ha ritenuto la mancata vaccinazione non ostativa al prosieguo e alla continuità dell'attività e del percorso educativo considerando quest'ultimo (stesso insegnante, stesso contesto educativo, stessa aula, stessa rete di relazioni socio-affettive) una condizione psicodidattica da garantire a tutti in totale certezza ed assoluta equità”. 

 

Raggi fa notare come la legge condanni “con una multa i genitori dei bambini non vaccinati, in proporzione all'entità della mancanza, ma, almeno nella scuola dell'obbligo e a differenza della scuola dell'infanzia, non obbliga all'allontanamento del loro bambino. Come se non fosse il contagio la preoccupazione principale del legislatore, quanto piuttosto la sanzione amministrativa da comminare ai genitori colpevoli di omissione. Ma se è così, appare ancor più cogente la necessità di rispettare la continuità didattica ed educativa per tutti i bambini, se è proprio la legge per prima a spostare l'attenzione sulla sanzione invece che sul possibile esito contagioso. Ciò quindi, induce a ritenere molto fondata la richiesta formulata dall'Assemblea Capitolina, che la Sindaca di Roma in questa nota rappresenta con profondo convincimento alle SS.VV”.

 

Pd all'attacco. Luciano Nobili, responsabile Aree metropolitane del Pd, attacca il sindaco: “È senza vergogna e gioca con la salute dei bambini. Dietro la scusa della continuità didattica strizza l'occhio alla comunità No vax, dando copertura istituzionale alle loro posizioni. La decisione del Campidoglio è irresponsabile e pericolosa. Da mesi il Paese è impegnato per mettere in sicurezza, tramite il cosiddetto effetto gregge, le persone a cominciare dai più piccoli e dai soggetti più deboli. Aprire a questo tipo di soluzione significa non voler mai chiudere il cerchio sull'azione delle vaccinazioni. La verità è che i 5 stelle sono contro i
vaccini e cercano solo una maniera per aggirare la legge”.

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