Roberta Lombardi (foto LaPresse)

I problemi d'ingombro nel M5s prima delle elezioni regionali nel Lazio

Valerio Valentini

L’ex assessore Andrea Mazzillo ci spiega perché Roberta Lombardi gli preferisce l’economista Marcello Minenna

Roma. Problema d’ingombro, dice lui. Dopo settimane angustiate, trascorse nell’attesa di una chiamata da parte di Roberta Lombardi, alla fine Andrea Mazzillo ha capito dove sta il guaio. O meglio, a farglielo capire è stata, racconta l’ex assessore al Bilancio del comune di Roma, “una persona molto saggia”.

 

E cosa le ha detto, Mazzillo, questa persona?

Mi ha detto: “Andrea, tu sei una figura un po’ ingombrante, anche per la Lombardi”.

 

Ingombrante?

Sì. E la cosa, da un certo punto di vista, non mi dispiace troppo. Se sono ingombrante, vuol dire che ho un peso.

 

Ma un po’ ci spera, ancora, che la candidata governatrice del Lazio del M5s le affidi un incarico?

Io resto disponibile. Del resto, per costruire un dialogo costruttivo tra la Pisana e il Campidoglio, chi meglio di me?

 

Ci spera, insomma.

Guardi, io credo che la cosa più giusta, per me, sia ragionare anche su altre prospettive. Non solo su quella regionale.

 

Sta annunciando che si candiderà alle parlamentarie?

Certo. E in quel caso, penso che il mio peso, che in questa partita locale è un po’ un ostacolo, in una sfida politica più alta potrebbe diventare un vantaggio.

 

La Lombardi corteggia molto Marcello Minenna, anche lui titolare del Bilancio della giunta Raggi. La turba, questa cosa?

A me francamente pare che Minenna sia proiettato su tutt’altre prospettive. Questione di ambizione. Non me lo vedo proprio, uno come lui, ad esaltarsi nel dover gestire il bilancio della Regione Lazio.

 

Lei, invece, ne sarebbe appagato?

Io sono al servizio del Movimento. E anche questa è la differenza tra me e Minenna, che è un tecnico non organico alla nostra forza politica.

 

Anche per questo la Lombardi dovrebbe preferire lei?

Io la capirei, Roberta, se non volesse scegliermi. In questo momento, la mia figura è politicamente scomoda.

 

Di nuovo. E perché?

Perché ora, tra lei e Virginia Raggi, è stata siglata una pace obbligata. E se la governatrice chiamasse a gestire il bilancio della Regione la stessa persona che la sindaca aveva rimosso dalla sua giunta al comune, sarebbe uno sgarbo istituzionale.