LaPresse/Andrea Panegrossi

La mattanza degli alberi a Roma

Giovanna d'arco (de Roma)

Oltre al legittimo dubbio sull’effettiva necessità di un trattamento cosi drastico, ciò che si evince è che non viene ripiantato nessun nuovo fusto, come vorrebbe la legge 

Ultimamente mi arrivano foto terribili da cittadini che assistono all’abbattimento da parte del comune di decine di alberi, in particolare pini, che fino a poco prima svettavamo sotto le loro case. Alberi apparentemente sani come quelli di via Appia, che ora sono un cumulo di tronchi. Lo stesso paesaggio di alcune importanti ville storiche. Questo è il risultato di un appalto di circa 5 milioni di euro per la verifica e l’eventuale abbattimento di 80.000 alberi. Ogni volta che una nuova giunta s’insedia si assiste alla medesima mattanza. Oltre al legittimo dubbio sull’effettiva necessità di un trattamento cosi drastico, ciò che si evince è che non viene effettuata l’obbligatoria ripiantazione. Negli ultimi anni sono stati piantati solo alberi forniti dai privati. Ma per legge se si abbatte un pino occorre ripiantare subito un nuovo pino, se si abbatte un olmo si dovrebbe ripiantare un olmo e cosi via. E’ un grave danno alla città, alla sua estetica e alla sua vivibilità. La maggior parte di questi alberi sono inoltre vincolati dalla soprintendenza. Ma alla mia richiesta di accesso agli atti per la verifica dell’acquisizione degli obbligatori pareri, il dipartimento Ambiente non ha fornito alcuna risposta. Il comune ha una grande responsabilità. Nessuno applica i dovuti controlli e gli alberi vengono danneggiati dagli scavi impiantistici, per lavori stradali che recidono le radici. Inoltre i trattamenti antiparassitari, obbligatori per legge, come quello contro il punteruolo delle palme, non vengono fatti da due anni. Che succederà a Villa Torlonia, i cui giardini sono abbelliti dalle palme? Continuiamo a fare presente la necessità di stanziare adeguati fondi al “servizio giardini” per fare fronte a questi precisi doveri e recuperare una situazione ormai, purtroppo, diventata emergenziale. Abbiamo fatto presente che nel nuovo bilancio servirebbero almeno un milione di euro per iniziare a ripiantare gli alberi abbattuti e un milione per i trattamenti e le cure. Nulla risulta previsto per il 2018, per il 2019 e nemmeno per il 2020. Speriamo che questi fondi vengano integrati quando il comune approverà il bilancio.

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