LaPresse/Vincenzo Livieri

Battesimo di fuoco per la Nuvola di Fuksas, che trova uno scopo

Manuel Orazi

Organizzazione pessima alla fiera della piccola e media editoria all'Eur, “Più libri più liberi”. Ma la Nuvola funziona

Roma. Una delle cose che funzionano a Roma è la fiera nazionale della piccola e media editoria “Più libri più liberi”, giunta alla 16 edizione. Funziona così bene che non ha bisogno di avere come direttore uno scrittore à la page. Certo alcune scemenze restano, come drogare la fiera deportandoci le scolaresche creando code assurde così i ragazzi odieranno i libri a vita. Eppure il fatto di svolgersi all’Eur durante la settimana del ponte dell’Immacolata (quest’anno da mercoledì 6 a domenica 10) dava più di un vantaggio: i dipendenti dei ministeri e uffici circostanti non ci sono e lasciano i parcheggi tutti liberi, in più chi vuole venire solo alla fiera da fuori città non deve attraversare il centro e può arrivare dal raccordo in un periodo in cui è relativamente scorrevole. E infatti in molti vengono dalle regioni vicini, e qualcuno persino da Milano il che è più unico che raro per un evento nella capitale – questa settimana cade anche il ponte di Sant’Ambrogio.

    

Il segreto del successo della fiera, specie per gli espositori, però non sta tanto nell’assenza dei grandi gruppi editoriali, ma nell’architettura. Fino all’anno scorso la sede era il Palazzo dei Congressi progettato da Adalberto Libera, capolavoro metafisico in marmo pregiato e scale doppie incrociate di sapore futurista che aveva e ha un grande vantaggio: la sua forma quadrata permette una circolazione democratica perché non c’è un asse centrale come all’Expo. In altre parole tutti girano in tondo e fanno a zig zag fra gli espositori disposti a pettine. Soprattutto gli eventi collaterali organizzati sul palco, con l’immancabile diretta di Radio Tre Fahrenheit, non disturbavano i visitatori né li distrae dalla cernita e dall’acquisto. Le presentazioni si svolgevano ai piani di sopra, in stanze affittate a prezzi ragionevoli, senza impedimenti per chi vuole girare libero dagli eventi e dall’attualità. Al salone di Torino invece spesso non si riesce a passare da una parte all’altra per la presenza delle code chilometriche di chi deve andare a vedere la presentazione del libro di De Gregori, Jovanotti, Luciana Litizzetto, Checco Zalone, don Ciotti, autori così. Insomma eventi di richiamo per persone non interessate ai libri, ma che fanno numero in biglietteria.

   

Il bello della fiera di Roma è che ha appunto un pubblico per lo più interessato ai libri e che per questo paga un biglietto (8 euro), anche perché è un’occasione unica. Insomma è un’Eataly dell’editoria, piccole produzioni di nicchia, le case editrici italiane sono centinaia, specchio di quel paese anarcoide e policentrico che siamo: dagli esoteristi (Mediterranee, Roma) ai fanatici della bicicletta (Ediciclo, Portogruaro), dai pauperisti (Edizioni Alegre, Roma) ai mitteleuropei (Keller, Rovereto), dagli anarchici (Elèuthera, Milano) ai raffinatissimi (Giometti&Antonello, Macerata), dai poeti (Manni, San Cesario di Lecce) ai libri d’immagine (Corraini, Mantova), dall’editoria tecnica (Flaccovio, Palermo) ai francesisti (Clichy, Firenze), dai mediterraneisti (La Conchiglia, Capri) alla divulgazione scientifica (Codice, Torino) oltre a molti editori consolidati (Elliot, E/o, Fazi, Sellerio, Laterza, Nottetempo, Iperborea ecc.). Girare per la fiera dunque non è solo compiere un giro d’Italia, ma un tour delle regioni mentali e dei gusti del belpaese. Solo che tutto questo, come tutte le piccole produzioni, fatica a entrare nelle librerie per motivi storici, fra cui una serie di piccoli conflitti d’interesse: solo da noi infatti si può essere editori, distributori, promotori e librai allo stesso tempo.

   

La grande novità di quest’anno è senz’altro il trasloco nella nuvola di Fuksas. Finalmente il nuovo edificio iconico dell’Eur, poco distante dal precedente, ma più vicino alla fermata della metro, avrà un vero battesimo di fuoco. La folla di espositori e visitatori si riverserà per quasi una settimana per una pletora di presentazioni (troppe, molte già saltate), anche se ieri era un po' moscio (nonostante le scuole) collaudando le possibilità di frazionamento interno della grande sala sotterranea fornita di paraventi giganti e scorrevoli nonché di tutti gli ambienti di servizio, bagni, sale riunioni, persino cucine. Ora che c’è la nuvola, speriamo arrivi anche l’arrosto.