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Lombardi cerca un appeasement con Raggi per tentare la scalata alla regione

Marianna Rizzini

Le due si vedranno tra un paio di settimane, per parlare di “fatti concreti”: pulizia delle strade e azione legalitaria congiunta sulle case occupate

Roma. “Effetto Raggi”, si è detto all’indomani delle elezioni a Ostia, quando la candidata di M5s Giuliana Di Pillo è stata proclamata vincitrice con venti punti di scarto rispetto alla rivale di centrodestra, ma con alto tasso di astensione. Eppure non tutti sembrano crederci, all’effetto Raggi, proprio a partire dal M5s, dove il “beau geste” di rinuncia alla ricandidatura di Alessandro Di Battista non unanimemente è stato visto come del tutto avulso dall’ipotesi di una non-vittoria elettorale nel 2018 – o di una quasi-vittoria, ma senza agibilità governativa.

 

E così, per esempio, nei giorni successivi alla vittoria del M5s a Ostia, la deputata e candidata a Cinque Stelle per il governo della Regione Lazio Roberta Lombardi è apparsa cauta nel mostrarsi possibile, futura beneficiaria del suddetto “effetto Raggi”, tanto sbandierato dai vertici propagandistici del Movimento e poco corrispondente al comune sentire nel Lazio, dove il sindaco di Roma, proveniente da un’area del M5s romano antagonista dell’area Lombardi, è comunque molto criticata per i problemi non risolti in città (ed ecco il post di Lombardi in cui si elogiano con enfasi Giuliana Di Pillo e “i cittadini che non sono rimasti indifferenti a casa, ma si sono alzati e sono andati a scegliere il proprio futuro”, e con un po’ meno enfasi “l’impegno che il M5s sta profondendo per Roma Capitale”).

 

Al tempo stesso Lombardi, al momento, non può non cercare la collaborazione con il sindaco, anche in chiave di contenimento della percezione negativa degli errori commessi dal sindaco: le due si vedranno tra un paio di settimane, per parlare di “fatti concreti”: pulizia delle strade e azione legalitaria congiunta sulle case occupate. Intanto, Lombardi partirà con la campagna elettorale vera e propria, che si svolgerà su una specie di camion-ufficio itinerante e dotato di una parete “apribile” per rendere anche plasticamente l’idea di trasparenza del lavoro di candidato e staff. Con questo camion la candidata girerà per tutto il Lazio, mettendo l’accento prima di tutto sulla Sanità, cavallo di battaglia della candidata già dai post in cui critica a giorni alterni l’operato del governatore di centrosinistra uscente e futuro rivale Nicola Zingaretti, e poi sul diritto alla casa e sul lavoro. Primo blitz a inizio dicembre, in quel di Montefiascone, presso una struttura ospedaliera che per il M5s è simbolo di sprechi. E insomma il binario è doppio: Raggi non può non esserci, sullo sfondo, per Lombardi, ma la sfida elettorale laziale deve essere preventivamente resa indipendente dai collegamenti automatici con il “caso Raggi” – anche giudiziario. “Intanto ieri il Campidoglio ha inviato alla Regione parere favorevole sul progetto dello stadio di Tor di Valle”.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.