Chi sono e che fanno i Cavalieri di Malta? Il Papa li convoca in Vaticano, e li vuole riformare

Redazione

Le intromissioni del Papa nella vita dell’antico ordine e la lettera aperta con cui Beppe Grillo l'ha accusato di “scroccare” l’utilizzo di un antico e centralissimo palazzo romano

E’ proprio un periodo complesso per i rapporti tra la città di Roma e il Sovrano militare Ordine ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta, comunemente noti come Cavalieri di Malta. Da un lato le intromissioni del Papa nella vita e nella “democrazia interna” dell’antico ordine, dopo il vuoto di potere generato dalle dimissioni del Gran Maestro Frà Matthew Festing e il successivo commissariamento de facto, con la nomina del segretario di Stato Angelo Becciu a delegato papale dell’Ordine. Dall’altro, la lettera aperta con cui Beppe Grillo ha di fatto accusato l’Ordine di “scroccare” l’utilizzo di un antico e centralissimo palazzo romano in Via Alessandrina (curiosamente, è quello del Marchese del Grillo) per un affitto annuo di appena 12 euro. Ma in queste ore non sono gli strali del capo del Movimento Cinque Stelle a occupare le menti dei rappresentanti dell’Ordine di Malta. A inquietarli è la inusuale convocazione ricevuta per oggi in Vaticano. Quindi alte cariche dell’organizzazione saranno al cospetto di Papa Francesco, che prima del suo viaggio in Egitto vuole sincerarsi che l’elezione del nuovo Gran Maestro avvenga in un clima di “pace e riguadagnata armonia”.

 

Solo che questa supposta armonia è già compromessa dall’inaspettata messa al bando di Festing, non convocato all’incontro e soprattutto caldamente invitato dal Pontefice a starsene nella sua dimora in Scozia in occasione del “conclave” melitense, per evitare che possa esercitare la sua innegabile influenza sulla scelta del nuovo superiore generale. Lo scopo di Bergoglio, pare, è favorire la riforma dell’Ordine, renderne più trasparente la condotta (anche finanziaria) e favorire la scalata al vertice di membri non appartenenti alle antiche famiglie nobili d’Europa. Per ora, comunque, valgono le vecchie regole e al vertice dell’Ordine dovrà esserci un Cavaliere che possa vantare quattro quarti di nobiltà, oltre alle altre rigide condizioni di povertà, castità e obbedienza. Così tra i pochi “papabili” (appena dodici) guadagna posizioni il nome dell’attuale gran priore di Roma, Giacomo Dalla Torre, già luogotenente ad interim nel 2008 per un mese. Dalla Torre, 72 anni, ordinario di greco classico alla Pontificia Università Urbaniana, si fa forte dei circa 600 membri di cui gode il priorato capitolino.

 

E’ dal 1951 che un romano non guida l’ordine sovrano di Malta, dopo la morte in quell’anno di Frà Ludovico Chigi Albani della Rovere, settimo principe di Farnese. Secondo alcuni ben informati di vicende legate all’Ordine di Malta, la scelta “locale” rappresenterebbe l’ultimo tassello del disegno bergogliano di compressione dell’autonomia dell’Ordine militare. Dopo aver subito gli Ottomani e aver dovuto lasciare prima Gerusalemme e poi Rodi, prima di resistere all’assedio turco di Malta del 1565, avrebbe mai pensato i Cavalieri di dover subire a Roma un assedio argentino?