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preghiera
Che vantaggio, la misantropia
Molto mi giova, intellettualmente, lo scansare inaugurazioni e presentazioni. Eventi ai quali rischierei di venire condizionato dalla massa. Sono i politici a doverla pensare come gli elettori: io devo pensarla come me
Devo ringraziare la mia insofferenza verso le persone: ha fatto di me l’autore unico e indispensabile che mi pregio di essere. Molto mi giova, intellettualmente, lo scansare inaugurazioni e presentazioni. Alle inaugurazioni non vado praticamente mai, altrimenti verrei condizionato dalla massa degli artisti, dei curatori, dei galleristi, dei collezionisti, e finirei col pensarla come costoro: finirei di pensare, dunque. E un giorno, quasi senza accorgermene, potrei cominciare a scrivere bene di Michelangelo Pistoletto… Presentazioni ne faccio pochissime. A parte che a fare presentazioni di libri si perdono, di regola, tempo e denaro, a parte che fare presentazioni significa rivestire il ruolo patetico del vanitoso, se fai presentazioni rischi di cominciare a pensarla come i lettori. Si avvicinano, ti adulano, sei costretto a compiacerli, devi condividere i loro rimpianti: “Il vino di una volta”, “le trattorie di una volta”… Mentre sono i politici a doverla pensare come gli elettori: io devo pensarla come me. Con le parole di Francesco De Gregori, un maestro, “non voglio essere dove gli altri vorrebbero che fossi”. Sia lodata misantropia.


Preghiera
Urge una canzone per amoreggiare
