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Quanto mi prostra la ristorazione italiana, nemica dei territori e della lingua

Camillo Langone

Servono acqua delle multinazionali, e intanto arriva la notizia della crisi delle acque minerali del Vulture, e di licenziamenti in famiglie che conosco. Poi la parola “crumble” nella descrizione di quasi tutti i piatti. Non sono un piccione, non amo le briciole, in inglese men che meno

Dov’è che si presentano le dimissioni da critico dei ristoranti? Da oggi vorrei fare il critico solo degli ingredienti, è possibile? Gli ultimi due pranzi mi hanno disgustato. Vado in un ristorante e mi portano l’acqua della multinazionale Nestlé (ovvero Panna e San Pellegrino) e nei locali pretenziosi questo accade spesso e mi dà sempre fastidio (voglio l’acqua della fonte più vicina, non altri camion in autostrada a portar bottiglie da un capo all’altro dell’Italia) ma stavolta mi ha gettato nello sconforto perché ho appena saputo della crisi delle acque minerali del vicino Vulture, e di licenziamenti in famiglie che conosco. Vado in un altro ristorante, scelto perché dichiaratosi tradizionale, e trovo la parola “crumble” nella descrizione di quasi tutti i piatti, antipasti, primi, secondi, dolci… Già le briciole mi piacciono poco, non essendo un piccione, e se poi le chiami in inglese vuoi proprio farmi disperare. La ristorazione italiana, sempre più nemica dei territori e della lingua, anziché ristorarmi mi prostra: prego affinché mi vengano risparmiati altri pranzi avvilenti, prego di essere capace di starmene un po’ a casa.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).