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preghiera

Sia lodato il cassonetto dell'indifferenziata

Camillo Langone

La raccolta differenziata è sottomissione, il cassonetto è indipendenza: ci butti i rifiuti che vuoi, quando vuoi, come vuoi

Sia lodato il cassonetto di Ravenna, simbolo di libertà. Entro da Porta Ravegnana, passando sotto l’arco celebrativo che sembra celebrare il mio ritorno in città. Mentre parcheggio vedo sulla destra una vecchia conoscenza, un cassonetto. Possibile? Pensavo fosse morto! Mi avvicino, è proprio lui, un cassonetto dell’indifferenziato. Ne approfitto per buttarci delle scatole che avevo in macchina e penso alla fortuna di vivere in una città così libertaria: la raccolta differenziata è sottomissione, il cassonetto è indipendenza (ci butti i rifiuti che vuoi, quando vuoi, come vuoi). Non sarei mai dovuto andarmene. Non per caso Ravenna è stata la città di Byron e poi di Raul Gardini, eroe degli anni Ottanta, martire della libertà di impresa, l’industriale che nell’autobiografia affermò: “Mi sono sempre comportato come un guerriero”. E un guerriero non fa la raccolta differenziata, pratica servile, degradante, che allontana l’uomo da Dio e lo avvicina agli insetti stercorari. Poi al Mercato Coperto vedo la sua gigantografia, che peccato non averlo conosciuto. E che peccato dover tornare a casa, doversi allontanare dal cassonetto di Ravenna, strumento di emancipazione umana.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).