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preghiera

Turisti pure a novembre, con gli orrendi impermeabili colorati. Vade retro

Camillo Langone

Nel bel novembre di una volta il tempo cosiddetto brutto spazzava via i gitanti, che adesso invece non demordono mai: i loro giri sono organizzati da mesi, non c’è meteo che possa far loro cambiare programma

Rimpianto per quel bel novembre di una volta, il novembre dei cimiteri e delle castagne, il novembre della nebbia a gl’irti colli, degli esuli pensieri, delle vie deserte sotto la pioggia... Visione obsoleta. Il novembre è cambiato, a novembre mi imbatto in gruppi ovunque, gruppi turistici intendo, perfino a Udine (cosa ci fanno i turisti a Udine?), perfino nel duomo di Udine (il turismo è nichilismo dunque cosa ci fa un turista in chiesa?) e per non polemizzare mi tocca uscire perché sono tutti ligi alla mascherina e mi guardano malissimo, io che qui forse sono l’unico devoto. Fuggire ad Aquileia? Ma se i gruppi imperversano a Udine, figuriamoci ad Aquileia. Figuriamoci a Palmanova. Cividale forse? Nel bel novembre di una volta il tempo cosiddetto brutto spazzava via i gitanti che adesso invece non demordono mai: i loro giri sono organizzati da mesi, non c’è meteo che possa far loro cambiare programma, se piove si infilano impermeabili dai colori di plastica e risultano ancora più brutti, ancora più incongrui, cromaticamente inquinanti, e a casa non tornano. Allora ci torno io, a rimpiangere il bel novembre di una volta.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).