Oggi gli impressionisti sono per le masse gregarie, e i postimpressionisti peggio. Ma ciò vale per i dipinti, mentre i loro disegni sono più rarefatti e dunque elitari. La faccenda risulta chiara in “L’arte del disegno. Gli impressionisti e i postimpressionisti” di Christopher Lloyd (Einaudi). Di questo magnifico libro con 224 illustrazioni a colori i miei preferiti sono i pastelli (sempre avuto un debole per questa tecnica delicata) e sul podio metto “Dopo il ballo: il viveur” di Jean-Louis Forain che rende magnificamente la stupidità della mondanità. Subito dopo Degas, “L’esame di danza” ossia l’orrore della competizione. Infine Caillebotte, “Donna nuda distesa su un divano” ovvero i pericoli della carne. I grandi pittori non siano chiamati maestri solo per l’eccellenza artistica: anche per il potenziale pedagogico.
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