Leonid Pasternak "The Throes of Creation" (Wikimedia commons)

“Non potete servire a Dio e a mammona”

Camillo Langone

Il caso degli scrittori che su internet pubblicano autoelogi sotto pseudonimo

“Non potete servire a Dio e a mammona”. Ringrazio Albert-László Barabási, scienziato magiaro-americano, per avere attualizzato le parole di Gesù nel suo “La formula. Le leggi universali del successo” (Einaudi). Dopo anni di lavoro e montagne di dati analizzati, Barabási ha trovato “una serie di schemi ricorrenti che portano al successo”. Riguardano, con percentuali diverse a seconda dei diversi campi, le prestazioni, le relazioni, la fortuna, la perseveranza, la violazione dell’ottavo comandamento. Tutto piuttosto convincente. In particolare la legge, che suonerà famigliare a chi ha letto René Girard, secondo la quale “il successo genera successo”. Purtroppo “non importa chi sia a offrire il sostegno iniziale, basta che qualcuno lo faccia”.

 

Dunque Barabási affronta il caso degli scrittori che su internet pubblicano autoelogi sotto pseudonimo, e dimostra che, grazie al bestiale gregarismo delle masse, il metodo spesso funziona. Non mi spingo a dire di non avere ancora venduto centomila copie perché sono moralmente migliore: magari sono soltanto gastricamente delicato (il solo pensiero di scrivere autoelogi sotto pseudonimo mi induce conati di vomito). Per servire mammona ci vuole un certo stomaco, la falsa testimonianza produce acido cloridrico: laddove Dio è il migliore dei gastroprotettori.

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).