Un'immagine del video dell'aggressione al filosofo Finkielkraut

I francesi attaccano Finkielkraut, sono impazziti?

Camillo Langone

Il volgo aggredisce uno dei pochissimi pensatori anti-elitisti in circolazione. Essere conservatori, ossia realisti, ormai significa essere isolati come lui e avere come motto “né con l’élite né con il popolo”

Vedendo Finkielkraut aggredito a Parigi sono rimasto sbigottito quasi quanto Finkielkraut medesimo: il volgo che attacca uno dei pochissimi pensatori anti-elitisti in circolazione? Questi francesi sono impazziti? O sono semplicemente ignoranti che non hanno mai letto le critiche del filosofo al multiculturalismo, al cosmopolitismo? Oppure sono inebetiti dall’antigiudaismo, inchiodati a un’idea primonovecentesca di ebraismo sradicato e sradicante, per dirla con Simone Weil, quando invece proprio l’ebraismo produce oggi l’unico patriottismo funzionante in occidente ossia Israele? Essere conservatori, ossia realisti, ormai significa essere isolati come Finkielkraut, bere l’amaro calice degli insulti provenienti da destra come da sinistra, da sopra come da sotto. E avere come motto “Né con l’élite né con il popolo”.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).