Artefirenze, lectio magistralis di Vittorio Sgarbi su Caravaggio (foto LaPresse)

Sgarbi, più metafisico di un cardinale

Camillo Langone

Ci voleva lui per ricordarmi l’indispensabile motto “Estote parati”

Ci sono giorni in cui mi sembra di incontrare persone piccole, di scrivere parole piccole, di vivere una vita piccola. E magari mi ritrovo in una camera piccola, in un alberghetto di Ferrara che qualcuno mi ha erroneamente prenotato. Poi però mi chiama Sgarbi: ha saputo che sono in città e mi convoca a casa sua. Ho sonno, è passata mezzanotte, declino l’invito e gli chiedo: “E allora cosa fai?”. “Penso di andare ad Assisi”. “Non è troppo tardi per andare ad Assisi?”. “Che c’entra, tutte le ore sono uguali”. Per quanto assonnato riconosco subito la grandezza di tali parole e l’evangelica eco: “Perciò anche voi state pronti, perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà”. Non so come sia possibile ma sempre più spesso Sgarbi risulta più metafisico di un vescovo, molto più metafisico di un cardinale, moltissimo più metafisico di un’assemblea Cei. Ci voleva lui per ricordarmi l’indispensabile motto “Estote parati”. Dio me lo conservi e mi aiuti a essere pronto per l’ora grande che non immagino.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).