Federico Pizzarotti. Foto LaPresse/Elisa Contini

Pizzarotti il borbonico

Camillo Langone

Adesso nel centro di Parma ci sono le fioriere anti terrorismo, ma non si capisce come potrebbero bloccare eventuali furgoni coranisti 

Parma è città borbonica, in senso stretto (durante il Ducato, fra Sette e Ottocento), in senso lato (cfr. alcune accezioni di alcuni vocabolari) e ora anche in senso caricaturale. Pizzarotti ha preso una decisione degna di un sovrano borbonico parodizzato dalla malevola storiografia piemontese: ha dato ordine di “fare ammuina”. Ossia di fare confusione per fingere una potenza che non c’è. L’ammuina, l’agitarsi a vuoto nella speranza che il nemico ci caschi e si spaventi, al tempo del re Ferdinando si vuole fosse compito della marina militare mentre al tempo del sindaco Federico è compito delle fioriere comunali. Piazzate in Strada Farini e in Strada Cavour a dichiarato scopo antiterroristico e però giustamente distanziate per non impedire il passaggio dei camion delle consegne e dei rifiuti. Le suddette fioriere non si capisce come potrebbero bloccare eventuali furgoni coranisti (anch’essi muniti di sterzo, anch’essi più stretti dei varchi per i mezzi autorizzati), non si capisce se devono essere interpretate come un altro insulto all’intelligenza del contribuente oppure come l’inconscio ritorno a una buffa tradizione di inefficienza dinastica. Al lettore la sentenza.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).