I bradipi e i migranti

Camillo Langone

Prego di non invidiare i miei connazionali e il loro stato stuporoso davanti a ciò che sta accadendo

Se il Congresso degli Stati Uniti avesse dichiarato guerra al Giappone non il giorno dopo Pearl Harbor bensì l’anno dopo, forse non mi sembrerebbe una grande anomalia il sequestro avvenuto solo l’altro giorno della nave “Iuventa” che dal luglio 2016 sbarcava africani in Sicilia. Se nel 1941 i tedeschi che assediavano Leningrado si fossero rivolti a un tribunale russo per ottenere ristoro dei danni causati dalle batterie antiaeree sovietiche, forse non mi sembrerebbe una grande assurdità la richiesta di dissequestro annunciata ieri dagli avvocati degli armatori della nave. Ma nei libri di storia è difficile trovare un’invasione affrontata con tanta lentezza, con simile inconsapevolezza. Vedo i miei connazionali immersi in uno stato stuporoso, simile a quello indotto da certe nuove droghe sintetiche, e prego di non invidiarli, di non desiderare di rifugiarmi anch’io in una reattività da bradipi.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).