Davanti al Muretto di Treviso ho pregato

Camillo Langone

Contro l'indignazione dei senzafrontieristi locali

Siracide, figlio di Sirach, autore dell’omonimo libro biblico, sono reduce da un piccolo pellegrinaggio a Treviso dove mi sono recato per pregare davanti al muro che tanto ha indignato i senzafrontieristi locali. Che esagerati: più che un muro è un muretto, una recinzione un po’ più alta della media, a protezione di un nuovo insediamento denominato Borgo San Martino.

 

Vorrei criticare la sua modestia estetica, più da base militare che da quartiere residenziale: sarebbe bastato chiamare l’architetto Bontempi o l’architetto Carmassi o l’architetto Zermani e adesso avremmo un bel muro in caldi, ben disegnati mattoni. Ma è il pensiero che conta: il successo commerciale del Borgo stabilisce che il titolo della prossima Biennale architettura (“Freespace”) è anacronistico mentre le tue parole (“Dove non esiste siepe, la proprietà è saccheggiata”) sono quanto mai attuali. Davanti al Muretto di Treviso ho pregato affinché la Sacra Scrittura ispiri nuovamente l’architettura.

Di più su questi argomenti:
  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).