C’è un’Italia pragmatica, trasversale, anti complottista, che ha surclassato il partito dei sindaci ed è diventata la lobby più influente del paese. Pnrr, alluvioni, vaccini. Indagine su un fronte largo che marcia compatto
E’ il partito della regione, bellezza. C’è stato un tempo in cui la spina dorsale dell’Italia, a livello politico, sembrava coincidere con la famosa Italia dei sindaci. Un’Italia, così si diceva, genuina, pragmatica, concreta, ambiziosa, in grado di indicare al paese, e anche al governo, la giusta strada da seguire a vari livelli: economico, governativo, istituzionale. C’è stato un tempo, ricorderete, in cui l’Italia dei sindaci era divenuta l’orizzonte ideale della nostra politica. Erano i tempi non solo di Matteo Renzi, l’ex sindaco d’Italia, caduto proprio per aver tentato di far assomigliare la Costituzione italiana all’Italia dei sindaci, ma anche di tutti gli ex primi cittadini di centrosinistra, da Francesco Rutelli a Walter Veltroni, riusciti nell’impresa di trasformare la propria esperienza alla guida di un comune in un trampolino di lancio utile a conquistare la ribalta nazionale. C’è stato un tempo in cui l’Italia dei sindaci faceva notizia. Un tempo in cui contava. In cui pesava. In cui quest’Italia faceva discutere.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE