Le raccomandazioni della Commissione rinnovano l'invito a superare i ritardi nell'attuazione del Recovery. Il ministro meloniano prova a metterci una pezza e prepara la sfida in Parlamento. Dove il Pd prova a stanarlo: "Vogliamo numeri e cifre, non ambiguità", dice il dem Boccia
Il senso dell’attesa, e della sua gravità, sta tutto in quelle quattro parole: “As soon as possibile”. E sulla bocca di Paolo Gentiloni, uno di solito immune alla tentazione dell’enfasi, suonano assai pesanti. E del resto, le incognite sul Pnrr italiano, e le sue modifiche, sono ormai un tema così accattivante, a Bruxelles, che il commissario agli Affari economici se lo vede porre perfino dai giornalisti francesi. “Noi, come Commissione, siamo pronti a discutere in modo costruttivo e flessibile. Ma è indispensabile che si inizi a farlo il prima possibile”. E forse, chissà, non è una coincidenza che proprio ieri, poche ore dopo questo ammonimento di Gentiloni, Raffaele Fitto abbia deciso di inviare, finalmente, i primi documenti sul RePowerEu a Bruxelles. “Una prima parte”, spiegano dall’entourage del ministro meloniano, perché ad attendere che tutti i colleghi di governo completassero le procedure richieste si rischiava di attendere Godot. E lo si rischia ancora.
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