Giuseppe Conte (Ansa)

Passeggiate romane

La battaglia di Conte per restare in sella, mentre Raggi scalpita a bordo campo

L'obiettivo del leader del M5s sono le europee. Ma se prima il traguardo poteva essere il sorpasso sul Pd, ora le ambizioni sono ridotte: il rischio per l'ex presidente del Consiglio è di perdere il posto. In pole c'è l'ex sindaca di Roma

Arriva un certo punto nella vita di un leader politico in cui giunge il momento di farsi da parte. Non stiamo parlando della ossidabile coppia Matteo Renzi-Carlo Calenda, che sembra destinata alla separazione con la conseguente, probabile, estinzione di quello che con un infelice termine giornalistico è stato ribattezzato Terzo polo. No, questa volta si parla di un leader che sembrava destinato ad attraversare indenne tutti i marosi, a saltare da una maggioranza all’altra senza dover pagare mai pegno. Si sta parlando di Giuseppe Conte. Già, Giuseppe Conte che ora cerca di tornare in sella mettendo in difficoltà il Partito democratico sul termovalorizzatore di Roma assai caro al sindaco Roberto Gualtieri. Innanzitutto non è detto che la mossa dell’ex presidente del Consiglio vada a buon fine (anche se Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni ce la stanno mettendo tutta a dargli una mano per stringere in un angolo la segretaria dem che ruba voti anche a loro) e poi anche se la sua iniziativa dovesse andare in porto, di qui alle europee la maggior parte degli elettori avranno dimenticato quel tema. E nel frattempo Schlein con una delle contorsioni che ormai le sono abituali riuscirà a mettere insieme capra e cavoli, cioè ultra ambientalisti e ambientalisti realisti.

 

Le europee, si diceva. Sì perché l’obiettivo è quello. E se prima Giuseppe Conte puntava a quell’appuntamento elettorale per riuscire a sorpassare il Partito democratico e ad assumere nelle sue mani la leadership dell’opposizione, adesso il traguardo dell’ex premier è molto meno ambizioso. Ed è quello di arrivare ancora in sella alle elezioni europee. E già, perché per come si stanno mettendo le cose, Conte rischia non solo di non assumere la leadership dell’opposizione ma anche di perdere quella del Movimento 5 stelle. Addirittura? Si, addirittura. Gli strateghi che per ora lo sollecitano, lo spronano, lo consigliano e scrivono bene di lui stanno già pensando al dopo Conte. E a bordo campo una futura leader di sta già allenando: Virginia Raggi. La sindaca di Roma che certo non ha fatto bene nella Capitale, anche se le sue carenze sono state dimenticate e adesso di pensa solo a quelle dell’attuale primo cittadino Roberto Gualtieri, è pronta per la sfida. E c’è chi pensa che in una politica italiana in cui ormai le leadership sono in mano alle donne (vedasi Giorgia Meloni ed Elly Schlein) sia opportuno mettere su questa lunghezza d’onda anche il Movimento 5 stelle. E questo prima delle europee, perché quelle ormai sono le elezioni “politiche” per eccellenza, lì dove il voto d’opinione c’è ancora e dove i partiti misurano i rapporti di forza nel loro campo.  Dunque, anche se a dirla adesso così può sembrare una fuga in avanti eccessivamente avveniristica, in realtà è di questo che si parla dietro le quinte del M5s. Conte lo sa e tenta la sua ultima battaglia per restare in sella e dimostrare di poter stare a galla con la Lega, con il Pd, contro la Lega, contro il Pd, sempre e comunque.

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