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Editoriali

Passa la misura sugli anziani non autosufficienti, ma nessun partito la rivendica 

Redazione

Il Parlamento ha approvato la legge delega. La riforma non è controversa né divisiva, pertanto non è stata al centro dello scontro politico-mediatico e della campagna elettorale. Eppure si tratta di provvedimento importante e atteso da anni
 

Il Parlamento ha approvato la legge delega sull’assistenza agli anziani non autosufficienti, dando seguito a un iter legislativo iniziato a ottobre dell’anno scorso su proposta del governo Draghi e portato avanti dal governo Meloni un po’ nel disinteresse generale. La scarsa attenzione è probabilmente dovuta al fatto che la riforma ha avuto largo consenso e nessuna contestazione, ma si tratta di un  importante provvedimento che attua una delle riforme previste dal Pnrr e che avrà un notevole impatto sociale. Per l’Italia, infatti, è la prima riforma di un settore che aspetta un intervento di questo tipo dalla fine degli anni 90, quando si iniziò a discuterne in sede tecnica e politica. Negli ultimi trent’anni ci sono stati interventi importanti in tutti i principali paesi europei: Austria (nel 1992), Germania (1995), Francia (2002), Spagna (2006); con l’obiettivo di modificare strutturalmente i sistemi di welfare per metterli in condizione di fare fronte a una quantità sempre maggiore di anziani non autosufficienti.

 

La riforma non è controversa né divisiva, pertanto non è stata al centro dello scontro politico-mediatico e della campagna elettorale, come invece è accaduto per il Reddito di cittadinanza. L’opposizione, di cui oggi fanno parte gli allora ministri del Lavoro Orlando e della Salute Speranza, si è semplicemente astenuta. Ma il rovescio della medaglia dell’ampio consenso dei partiti sulla riforma è che, paradossalmente, nessuno l’ha rivendicata o  portata all’attenzione dell’opinione pubblica, nonostante riguardi oltre 10 milioni di persone tra gli anziani interessati, i familiari che li assistono e gli operatori professionali coinvolti. Invece, al fine di recuperare gli indispensabili finanziamenti – di cui attualmente la riforma non è dotata – è necessario che diventi una priorità politica. Il prossimo appuntamento è per la fine dell’anno, quando sarà discussa la legge di Bilancio per il 2024 e il governo dovrà decidere se e quante risorse economiche stanziare per gli anziani non autosufficienti.

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