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Rompere il digiuno?

Donzelli: troppi rampelliani in tv, torno anche io

Simone Canettieri

Il deputato è scomparso dai palinsesti dopo l'indagine della Procura sulle rivelazioni del caso Cospito. Ma l'esposizione mediatica degli altri fratelli d'Italia gli sta facendo cambiare idea

“Rampelli e i suoi si stanno prendendo troppo spazio in tv, dalla settimana prossima torno nei talk anche io”. È il senso del ragionamento di Giovanni Donzelli, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, al centro di polemiche importanti lo scorso febbraio per aver rivelato in Aula documenti riservati sui rapporti dell’anarchico Alfredo Cospito con i boss mafiosi reclusi al 41 bis. Carte che gli ha passato il sottosegretario alla Giustizia e coinquilino (per ora) Andrea Delmastro. Motivo per il quale – visto che indaga anche la Procura  – i due big di FdI sono scomparsi dai palinsesti, dove imperversavano fino a quando non è scoppiato il caso.

 

Stesso discorso per Augusta Montaruli, che si è dimessa da sottosegretaria all’Università dopo la condanna in Cassazione per le spese pazze quando era consigliera regionale in Piemonte. Anche lei rappresentava spesso il verbo meloniano nei salotti televisivi. Nel frattempo Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, continua a essere invitato in tutti i talk. Anzi, è sbarcato anche in prime time. Riuscendo a piazzare, è l’accusa che arriva da Via della Scrofa, pure il fedelissimo Fabrizio Ghera, futuro assessore regionale nel Lazio, l’altra sera a “Dimartedì” su La7. L’esposizione mediatica dei rampelliani (compresa quella del deputato Federico Mollicone) sta spingendo Donzelli al ritorno in tv. Il numero due del partito, che è anche commissario a Roma in contrapposizione al vicepresidente della Camera, vuole rompere il digiuno.

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.